“In questa libreria i libri non si vendono né si comprano. Passano dalle mani di chi li ha letti a quelle di chi desidera leggerli. Potete entrare, prendere uno o più libri, se volete portarne altri. Libri in tutte le lingue.”

Non è un’effimera verità ma pura realtà.

Libri Liberi, in via San Petronio Vecchio  57, sostiene a Bologna un’attività imperdibile (e gratuita!) per chi ama la cultura e non pensa di costringerla entro i limiti di un prezzo e del mercato.

Il locale, attivo già da più di quattro anni, propone un’ampia scelta di testi che ricoprono svariati campi come la narrativa, la poesia e il teatro; mette a disposizione saggi di storia, di politica e di filosofia così come testi di economia e diritto. E non solo in italiano. Una piccola stanza per piccoli sogni e grandi speranze.

Ecco cosa aspettarsi: tre scaffali di opportunità, un tavolo a vista, un paio di poltrone per un minuto di pausa dal mondo ed un quaderno pieno di complimenti.

Anna Hilbe, la proprietaria di Libri Liberi, autogestisce e autofinanzia questo modesto portagioie librario; racconta come le pietre miliari di questa piccola oasi siano stati suoi vecchi libri, incrementati poi dalle benevoli donazioni degli ospiti che non lasciano soldi ma volumi inutilizzati.

Le si deve riconoscere senz’altro il coraggio di aver reso accessibile un progetto attuato solo in paesi non italiani. Non nasconde di aver “appreso l’arte” da precedenti attività. Primo fra tutti The Book thing of Baltimore (1999): il bar galeotto che fece incontrare un barista bibliofilo, Russell Wattemberg e  insegnanti  in pausa che amavano discorrere e scambiarsi libri. La notizia si sparse e Russell decise di chiudere il locale per affittare un garage dove continuare l’attività di scambio. I sostenitori crebbero sempre di più, rendendo possibile che un antro arrangiato si trasformasse in una vera e propria libreria (2005).

Sulla scia dell’idea americana, apre nel settembre 2012  Libros Libres  a Madrid: uno dei quattro progetti avviati da Grupo2013 per la sensibilizzazione del pubblico all’educazione e alla cultura.

Dunque, dopo la giraffa sulla Canebriere di Marsiglia e il rinoceronte in fil di ferro dell’Isola di Frioul, la filosofia del dono trova spazio nelle quattro mura di Libri Liberi della Hilbe, che incorpora persino una piccola vetrina per l’esposizione di opere d’autore. Sulla stessa via, oltrepassato un cancello di ferro, l’arte si affaccia in strada, senza pretese, senza file interminabili o ingressi dalla cifra improponibile.

Ancora una volta, la realtà supera l’immaginazione e lo fa semplicemente.

Give reading a shot!

Pamela Valerio

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