Christopher Nolan, durante un discorso per la laurea di una classe alla Princeton University, ha parlato del controverso e ambiguo finale del suo noto film “Inception”, uscito circa cinque anni fa e ancora un mistero, che mostra una trottola che gira, ruota e oscilla un po’ prima di sparire nel buio.

Sorprende che non abbia solamente affermato “era tutto un sogno” e dopo abbia posato il microfono, ma, anzi, abbia dato una corposa, anche se sempre misteriosa, descrizione del finale.

Ha cominciato con un preambolo sul pragmatismo:

Nella lunga tradizione di questi discorsi, generalmente qualcuno dice qualcosa sulla linea di “Insegui i tuoi sogni”, ma non voglio dirvelo perché non ci credo. Io voglio che voi inseguiate la vostra realtà.

“Io credo che con il tempo stiamo cominciando a vedere la realtà come una “parente povera” dei nostri sogni, in un certo senso… Voglio farvi capire che i nostri sogni, le nostre realtà fittizie, queste astrazioni che ci piacciono e di cui ci circondiamo sono, in realtà, inferiori alla realtà.”

Secondo “The Hollywood Reporter”, ha poi continuato a discorrere, collegando questa concezione della realtà con il finale di Inception:

“Il modo in cui il film finisce ha funzionato: il personaggio di Leonardo di Caprio, Cobb, è scappato con i suoi bambini, e si trova in una realtà tutta sua. Non gli importa davvero più di nulla, e questo mostra che forse tutte le concezioni di realtà sono valide.”

“La videocamera si sposta sulla trottola che gira un momento prima che stia per traballare, e dopo la scena diventa nera. Spesso uscivo dalle quinte del cinema prima che le persone mi vedessero, e c’era una forte reazione dagli spettatori: solitamente un lamento. Il punto è che, oggettivamente, la storia ha sempre un significato per gli spettatori: anche se, mentre sto guardando, so che è finzione, che è una sorta di realtà virtuale. La domanda “è un sogno o è reale?” è la più ricorrente, e mi è stata fatta per ogni genere di film che ho girato.”

“La risposta interessa alle persone perché fa il punto della realtà. La realtà importa.”

È una spiegazione, o meglio uno spunto di riflessione, elegante e provocante, anche se forse non chiaro come piacerebbe a molti.

D’ altra parte, i geni del cinema non sono mai chiari. A David Chase, il creatore della celebre serie tv “I Soprano”, è stato chiesto ripetutamente di spiegare la scena finale della serie, tagliata nel mezzo, da dieci anni, e fermamente insiste nel dire che la bellezza di tale scena consiste nella sua ambiguità e nel fatto che manchi un vero e proprio finale.

Qui la scena

In conclusione, ognuno ha la propria concezione di realtà, ed è probabile che per questi due finali non ci sarà mai una vera e propria spiegazione da parte dei loro autori.

Maria Pia Napoletano

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