Il Patto del Nazareno è saltato! Ormai se ne parlava da giorni, soprattutto in occasione dell’elezione di Sergio Mattarella. Ma oggi è ufficiale: Forza Italia rompe definitivamente l’accordo con Renzi e comunica che il sostegno alle riforme del governo non sarà più scontato. La decisione è stata presa da un comitato ristretto del partito di Berlusconi, durante il quale, tra l’altro, alcuni vertici, come Brunetta, hanno rassegnato le proprie dimissioni, in seguito respinte dal Cavaliere.

“Il patto del Nazareno così come lo avevamo interpretato fino ad oggi, noi lo riteniamo rotto”, dichiara il consigliere politico Giovanni Toti, il quale spiega che FI non si ritiene più impegnata a seguire il governo sul programma di riforme.“L’accordo era: ‘sulle istituzioni si sceglie insieme’, e dunque anche sul capo dello Stato. Ma questo presupposto fondamentale è caduto”, continua, “non faremo i kamikaze”.

“Se il patto del Nazareno è finito, meglio così. La strada delle riforme sarà più semplice”. Tanto cinismo nella risposta da parte del Pd mediante le parole della vice segretaria Debora Serracchiani, la quale aggiunge: “Arrivare al 2018 senza Brunetta e Berlusconi per noi è molto meglio”.

Gli effetti della rottura, tuttavia, già si notano oggi nei lavori parlamentari. Scontri tra i capigruppo Brunetta e Speranza per la calendarizzazione del ddl Boschi. Ma a confermare un mutamento nel clima tra i due partiti sono proprio i berlusconiani. In commissione, per il decreto Milleproroghe, in 4 ore si sono votati pochissimi emendamenti a causa dei continui interventi dei parlamentari di FI. E a tal proposito interviene il capogruppo in commissione Bilancio, Rocco Palese che afferma: “E’ l’antipasto di quello che può accadere in Aula con le riforme, visto che abbiamo ancora a disposizione 6-7 ore”.

Non sono mancati commenti da parte delle restanti forze politiche. “Considero apprezzabile la scelta di Forza Italia di svincolarsi dal Patto del Nazareno e togliere il sostegno generalizzato al percorso di riforme avviato da Renzi. Sono queste le condizioni dalle quali partire per rifondare il centrodestra, che non può e non deve più essere la stampella di un governo di sinistra”, afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.
E’ intervenuto anche Angelino Alfano, ribadendo il sostegno di NCD all’azione riformatrice del PD: “Noi ci stiamo per fare le riforme e cambiare volto al Paese. C’è quindi la maggioranza per fare proseguire le riforme. Speriamo in un riaggancio di Forza Italia, ma in ogni caso noi ci siamo”. 
“Meglio tardi che mai” è invece il commento di Matteo Salvini, leader della Lega Nord

Ad aggravare la situazione all’interno del partito di Berlusconi è la presenza di Fitto, il quale propone un rinnovamento della classe dirigente mediante lo strumento delle primarie: “Dobbiamo sostituire l’attuale gruppo dirigente con un gruppo dirigente eletto dai nostri elettori, troviamo il modo. I ruoli, compreso il mio, si devono assumere non perché si viene nominati ma perché si viene eletti”.

Forza Italia è al capolinea?

Andrea Palumbo

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