Atene, 9 feb. – Ieri si e’ conclusa una settimana molto intensa per il premier greco Alexis Tsipras.  La Grecia e’ stata bersaglio delle istituzioni europee per il rifiuto di trattare con la Troika (BCE, UE, FMI). Parole al veleno quelle di Tsipras contro la cancelliera tedesca Angela Merkel: “Berlino paghi ad Atene i danni di guerra“. L’uscita della Grecia dall’eurozona sembrerebbe imminente. La mancanza di disponibilità da parte dei vertici europei e di Tsipras stesso al dialogo di certo non giova al paese. Il debito pubblico e’ sopra il 180% e deve essere saldato. A chi chiedere aiuti pero’ ? Atene non negoziera’ piu’ con la Troika, ma con gli altri membri dell’ UE per definire un programma di salvataggio. Tsipras chiederà agli altri 18 paesi europei un programma ponte (nuovi fondi) fino a giugno. Il leader greco vuole rispettare il patto di stabilità, sottoscritto dai membri dell’ Unione Europea nel 1997, riguardante il controllo del bilancio, ma sostiene che l’austerita’, che il suo paese sta vivendo e che si sta rivelando disastrosa, non fa parte di esso. La Grecia chiede, quindi, un programma volto alla crescita e non di tagli e di severa politica fiscale. L’austerita’ in questi cinque anni di crisi ellenica ha portato a un calo del reddito disponibile alle famiglie del 29,5% e degli stipendi del 34% e un taglio dei servizi del 26% secondo le stime dell’ istituto di statistica ellenico. Il popolo greco si e’ visto ridurre le spese e i consumi ed è costretto al risparmio. La crisi non e’ solo economica, ma anche sociale. Con le politiche di rigore e i tagli alla spesa pubblica i decessi nei primi mesi di vita sono saliti al 43% e i suicidi aumentati del 35,7% in tre anni. Dati allarmanti per il paese dove nacquero democrazia, matematica, cultura e scienze ormai ridotto ai livelli del Terzo Mondo. Non si può più andare avanti così e per questo  la Grecia si è  schierata  dalla parte di Tsipras e delle sue misure antiausterità. Il leader di Syriza vuole a tutti i costi contraccambiare la fiducia del suo popolo ed è pronto ad ogni eventualità, anche a rompere i rapporti con i vertici UE se necessario.

Vincenzo Nicoletti

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