Dal 1985 ad oggi, da Atene a Matera: sono le capitali europee della cultura, città che hanno goduto del titolo annuale attribuitogli dall’Unione Europea, un’opportunità unica, che offre la possibilità di sfruttare i siti artistici e culturali e di guadagnare punti in termini di visibilità, in Europa e nel mondo.

L’iniziativa, avanzata nel 1985 dal governo greco (ragion per cui, la prima città ad essere nominata fu proprio Atene), si è rivelata essere portatrice di gran successo ed incremento economico per il numero di turisti che hanno prediletto la città selezionata.

Dal 1999,  il titolo città europea della cultura si è trasformato in capitale europea della cultura, tutt’oggi vigente ed il progetto è finanziato dal programma cultura 2000. Per evitare sopraffazioni, venne concesso a ciascun paese dell’UE di ospitare annualmente la capitale della cultura. Dall’anno successivo, fu adottata l’idea di lasciar emergere aree minori e meno note.

Il sistema della scelta è ben strutturato: sei anni prima della nomina, infatti, bisogna presentare la candidatura e le città nominate devono elaborare un programma. Quelle che superano la prima selezione, eseguita ad opera di una giura indipendente del settore culturale, devono presentare un secondo programma più dettagliato. La città viene nominata quattro anni prima della sua nomina di capitale europea della cultura: nel 2006, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea decisero che nel 2019 sarebbe toccato all’Italia (e alla Bulgaria). Durante i quattro anni di preparazione, sotto la supervisione europea, la città prescelta viene seguita con operazioni di valorizzazione, consulenze ed orientamento.

Dal 2000, sono due le città europee a godere del titolo. Nell’attesa che il titolo europeo ritorni in Italia (nel 2004 era stata la volta di Genova), ripercorriamo la successione degli ultimi otto anni, le ragioni che hanno di volta in volta caratterizzato le scelte e le caratteristiche di questi gioielli europei.

2010: Essen — Pécs — Istanbul 

  • Situata nel Nord Reno-Westfalia, Essen appartiene alla regione della Ruhr, zona industriale e siderurgica. Vanta la cattedrale gotica, ricostruita dopo la seconda guerra mondiale ed i monumenti industriali, il più importante dei quali è il complesso minerario Zollverein, uno dei capolavori dell’architettura mondiale divenuto patrimonio dell’UNESCO, senza dimenticare il Museo della Ruhr, esistente dal 1904, per testimoniare il miracolo industriale di questo bacino tedesco.
  • A 200 km da Budapest, la città ungherese di Pécs è un crogiolo di etnie: serba, croata, sveva, ungherese, premiata dall’UNESCO nel 1998 con il Premio per la Pace. La sua bellezza risiede nelle camere di sepoltura dell’epoca romana, nella grande moschea turca, nelle meravigliose ceramiche della manifattura Zsolnay, la bellezza naturale dei mandorli, la vivacità dei caffè e dei ristoranti, nella sua storia artistica lunga due millenni.

    capitale europea cultura
    Pecs
  • La nomina di Istanbul cade proprio nell’ultimo anno in cui ad essere nominata poteva essere anche una città non appartenente all’UE. La porta europea dell’Oriente, l’antica Costantinopoli, capitale dell’impero romano d’Oriente esibisce ancora il suo fascino leggendario: dal Grand Bazar al mercato delle Pulci, dalla visita della Moschea Blu alla famosissima Santa Sofia, basilica bizantina trasformata in moschea dagli ottomani, fino al Topkapi, palazzo-museo dei sultani ottomani.

    capitale europea cultura
    Istanbul

2011: Turku — Tallinn

  • Turku, la più antica città della Finlandia, con il suo meraviglioso arcipelago, ha sviluppato il suo programma in 5 temi: Trasformazioni, Parodie, Esplorando l’Arcipelago, A mio parere e Memorie e verità. Tra i numerosi monumenti, troviamo la cattedrale, la chiesa ortodossa, il museo d’arte di Wäinö Aaltonen, il castello, uno degli edifici più importanti del Paese, e Casa Qwensel, che ospita il museo della farmacia.

    capitale europea cultura
    Turku
  • Tallinn, importantissimo porto dell’Estonia sito sul mar Baltico, vanta un centro storico che gli ha permesso di godere del riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, nel 1997. Ha elaborato un programma musicale volto a coinvolgere tutte le fasce d’età, terminando con IIRIS, il nuovo musicale pop nazionale. Il tutto si è concentrato nella Piazza del Teatro, dove a Capodanno sono stati allestiti schermi speciali per la trasmissione dei Festival del Ghiaccio e del Fuoco.

2012: Guimarães — Maribor

  • La città portoghese di Guimaraes possiede un centro storico nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2001. La città nord-portoghese ha allestito un programma incentrato sui temi di città, cittadinanza e partecipazione e dimensione europea. L’anno è stato suddiviso in 4 fasi:  “Un momento di incontro” (gennaio-marzo), “Un tempo per creare” (marzo-giugno), “Tempo libero” (giugno-settembre) ed infine “Un momento di rinascita” (settembre-dicembre).
  • La città slovena di Maribor, “la Torino della Slovenia” ha attribuito un ruolo di spicco agli abitanti del quartiere medievale, in qualità di attori e visitatori delle mostre. Dopo le traversie politiche del ’92, Maribor ha vissuto una splendida rinascita: seconda città slovena per importanza, gode di un’attività turistica sviluppata, frequentata per i suoi centri benessere, i casinò, la possibilità rilassarsi in collina e in montagna, per le sue degustazioni di vino e per le stazioni sciistiche.

    capitale europea cultura
    Maribor

2013: Marsiglia — Košice

  • Marsiglia capoluogo della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, città portuale e seconda in Francia per grandezza, presenta un volto classico ed uno moderno, con edifici avveniristici. L’evento si è sviluppato in 3 fasi: il primo tema è “Marseille Provence accoglie il mondo” ed è dedicato all’ospitalità e alle culture urbane. Il secondo è “Marseille Provence a cielo aperto”, con nuovi itinerari turistici, festival e spettacoli all’aperto air. Infine, “Marseille Provence dai mille volti”, con eventi dedicati alla gastronomia.
  • Seconda città slovacca dopo Bratislava, Kosice è famosa in quanto Città dei giovani. Il suo paesaggio gentile affacciato sul fiume Honràd, la posizione a confine tra Polonia, Ungheria e Ucraina, le sue università, l’accademia dell’aeronautica, la rendono polo attrattivo per studenti e viaggiatori.

    capitale europea cultura
    Kosice

2014: Umeå — Riga

  • Scelta per la promozione culturale della Svezia settentrionale e per incrementare la già ricca vita culturale, Umea è immersa nella natura della Lapponia: dopo l’incendio distruttivo del 1888, la ricostruzione ha previsto l’impianto di numerose betulle per contrastare l’espansione delle fiamme, per cui la città è detta “città delle betulle”.
capitale europea cultura
Umea
  • Conosciuta come “Parigi del Nord”, Riga è la capitale della Lettonia: l’annata del 2014 l’ha vita impegnata ad elaborare un programma mirato ad intrecciare passato e presente. Dai libri, ai musei, alle mostre, per finire all’ambra, di cui Riga è da sempre snodo nel commercio europeo.

2015: Mons — Pilseň

  • Città medievale del Belgio, Mons, capitale culturale della Vallonia, il suo nome è sinonimo di ‘Doudou’, il soprannome dato alla festa popolare annuale della Ducasse la cui origine risale al Medioevo e che è stata classificata Patrimonio mondiale dell’Unesco, insieme al campanile barocco del Beffroi e le miniere neolitiche di Spiennes.

    capitale europea cultura
    Mons
  • Pilsen (o Plezen), città della Repubblica Ceca, celebre per la sua birra bionda e la sua storia, ha esibito un programma incetrato sui tre temi della Boemia occidentale: il patrimonio industriale, l’arte nel paesaggio e i monumenti barocchi, senza dimenticare le diverse feste celebrate all’insegna delle musiche tradizionali e della passione circense.

2016: San Sebastián — Breslavia 

  • Capitale dei Paesi baschi, San Sebastian, per il suo popolo Donostian, ha puntato l’attenzione sulla possibilità di costruire una società più aperta e pluralista, all’insegna dello slogan “pace e coesistenza”; il programma prevedeva 4 temi: pace, vita, voci, conversazioni. Nonostante le polemiche causate dal nazionalismo del popolo basco, il governo spagnolo ha visto in questa scelta europea la possibilità di dissolvere i contrasti interni e di facilitare l’integrazione tra i Paesi baschi e il popolo spagnolo.
  • Città della Slesia Wroclaw (in italiano Breslavia) nel 2016 è stata anche Capitale Mondiale del libro. Situata sul fiume Oder, la “Venezia del Nord” si estende su 12 isole collegate tra loro da ponti. Una storia politica tormentata fino ai pesanti bombardamenti tedeschi della seconda guerra mondiale, Breslavia appartiene oggi alla Polonia: le influenze boeme, asburgiche e prussiane si riflettono nell’architettura che comprende edifici gotici e barocchi che circondano il Rynek, la piazza del mercato, cuore della città multiculturale.

    capitale europea cultura
    Breslavia

2017: Aarhus — Paphos

  • Seconda delle maggiori città della Danimarca, Aarhus è stata eletta anche Regione europa della Gastronomia, con le sue ricette danesi rigorose e curate. Essa è considerata la seconda destinazione migliore in Europa: oltre alla ricca cultura, gode infatti di una posizione panoramica, situata com’è tra laghi, spiagge e boschi. Dal IlKvindemuseet, il museo delle Donne, al Moesgård Museum, museo dei grandi guerrieri, senza dimenticare il Den Gamle By, museo completamente all’aperto, e i suoi fiordi, considerati i più romantici al mondo.
  • Città di Cipro, Paphos è  un sito archeologico di rilevanza mondiale, tant’è che molti dei suoi edifici sono considerati Patrimonio dell’UNESCO. Nel suo anno da capitale della cultura, Paphos ha ospitato 8 famosi artisti da ogni parte del mondo e 2 dell’isola di Cipro, mettendo loro a disposizione spazi aperti nei quali potessero allestire le più svariate opere d’arte (pitture, sculture, poesie, oggettistica di design). L’obiettivo? La creazione di un linguaggio comune che consentisse la comprensione reciproca mediante l’arte.

2018: Leeuwarden — La Valletta

  • Capoluogo della Frisia, regione settentrionale dell’Olanda, Leeuwarden ha dimostrato l’importanza del coraggio e dell’originalità individuali per la creazione di un mondo migliore. Il suo progetto prevedeva 4 tematiche: “Osa sognare”, per incoraggiare tutti a sognare in grande; “Osa fare”, per accrescere la sostenibilità della Terra; “Osa essere diverso”, per promuovere maggiore diversità culturale; “Royal Frisian”, per dare visibilità a personaggi e suggestioni della Frisia.
  • Capitale di Malta, La Valletta, regina del Barocco del bacino Mediterraneo e Patrimonio dell’UNESCO, con la sua nomina, ha garantito la promozione del territorio e delle bellezze culturali della sua isola. Il suo programma, articolato in 4 punti, Generazioni, Percorsi, Città e Isole, prevede musica, cinema, performance dal vivo, mostre d’arte e danza, in linea con lo spirito festoso dei maltesi.
capitale europea cultura
La Valletta

Non ci resta che attendere la volta di Matera 2019, per scoprirne le meraviglie storiche, seguire insieme a noi gli eventi e le iniziative, e godere dei riflettori europei che tornano ad illuminare la nostra penisola, costellata di meraviglie e di angoli di rara bellezza in ogni dove!

Sonia Zeno

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui