Di fronte ai taccuini di Libero Pensiero News c’è Viola Carofalo. Napoletana di nascita, 37enne, ricercatrice precaria e portavoce del neonato movimento “Potere al Popolo”. Quando la lista di sinistra che concorrerà alle prossime elezioni non aveva ancora raccolto le firme necessarie, noi di LP avevamo già raccontato cosa stesse nascendo. In questa intervista, a un mese dalle elezioni nazionali, approfondiamo meglio l’argomento.

Cosa è cambiato dalle prime assemblee di dicembre a oggi?
Viola: «Qualcosa è cambiato, anche se non abbiamo raggiunto ancora una grande visibilità. Abbiamo raccolto le firme, doppiando il numero necessario. E questo ha portato un’attenzione su di noi. Abbiamo dimostrato che siamo qualcosa di reale e capillare in tutt’Italia e non è semplice.»

Su LA7, all’interno del programma Omnibus, ha dichiarato che “Liberi e Uguali è il PD2”. Eppure all’interno delle liste ci sono tanti compagni candidati, persone con le quali avete fatto attivismo sui territori…
Viola: «Io ragiono su “Liberi e Uguali” nel complesso. Tra l’altro so che ci sono stati litigi furiosi sulle liste, a dimostrazione che qualche problema rispetto al Pd c’è. Non do giudizi sui nomi. Sono compagni e tali restano ma hanno fatto una scelta. Che è suicida. Scomparire in una realtà che promette di non essere altro che la continuazione del Pd. Dichiarazioni d’amore giorno dopo giorno. Ecco perché giudichiamo la scelta dal punto di vista politico.»

Potere al Popolo entra in Parlamento il 4 marzo. Dialogherete con qualcuno?
Viola: «No. Lo ribadiamo, non ci alleeremo con nessuno. Nessuna contiguità o possibilità di allearsi.»

Viola Carofalo
Viola Carofalo

Una chiusura abbastanza netta. Non si rischia di percorrere la stessa strada del Movimento 5 Stelle, quella del muro contro muro e del “no” a prescindere?
Viola: «Intanto leggendo le dichiarazioni di Di Maio degli ultimi giorni, mi pare di capire che vogliano percorrere una strada che è tutt’altro rispetto al “muro contro muro”. La differenza sostanziale col M5S è la costruzione. Avere degli alleati, in questo panorama politico, vuol dire indebolire le nostre idee. Se mi alleo col Pd o con Leu, come posso portare avanti la mia campagna sull’abolizione della legge “Fornero”? Potrei ottenere qualche piccola modifica, ma non è ciò che vogliamo.»

Negli ultimi giorni Viola Carofalo è stata vittima di alcune dichiarazioni sessiste. Vuole spiegarci meglio cosa è successo?
Viola: «Non voglio farne una tragedia. Constato, semplicemente, che essere una donna nel 2018 è ancora ragione di scherno e offesa. Quello che mi viene detto? Sei bella o sei brutta… Altri offendono su specifiche caratteristiche fisiche. In secondo luogo il fatto che sia una donna, per alcuni, non si confà a un capo politico. Questo è gravissimo. Ancora di più quando a dirtelo sono persone di sinistra (o che così si autodefiniscono).»

Cosa pensa della famiglia tradizionale?
Viola: «La famiglia tradizionale non esiste. Chi crede che esista forse non si è mai affacciato al balcone di casa sua. È una realtà opprimente e superata. I diritti delle persone: su questo bisogna ragionare. E sulla loro spesa sociale. La famiglia del Mulino Bianco non esiste più. Anzi, non è mai esistita.»

L’immigrazione è al centro del vostro programma. Se PaP dovesse entrare in Parlamento, cosa cercherete di fare in merito?
Viola: «La prima: corridoi umanitari. Vanno stabiliti immediatamente quando ci sono persone che fuggono da fame e guerra. In secondo luogo, ragionare sul sistema accoglienza pubblico e non emergenziale, perché lede i diritti e non è sostenibile sul piano economico. Le attuali politiche hanno dato vita a centri di accoglienza straordinari senza controlli e a scopo di lucro. L’accoglienza deve essere pianificata e resa pubblica, senza profitto sulle spalle delle persone, altrimenti si foraggiano le organizzazioni criminali.»

C’è il rischio di trovarsi nel gruppo misto con Casapound. Cosa farete a quel punto?
Viola: «Non necessariamente i gruppi piccoli si metteranno insieme. La nostra posizione con Casapound è chiara: nessun dialogo. Per quanto li ritengo quattro fessi, io credo che bisognerebbe de-legalizzare Casapound e i movimenti fascisti. Non lo dico io ma lo dice la Costituzione italiana. Soltanto nelle ultime settimane ci sono state tante aggressioni. E le sottolineo anche un’altra cosa: abbiamo esposto denuncia a Cava de’ Tirreni, risultava che una firma di Pap fosse sulle liste di Casapound. Il tizio in questione ha sporto denuncia contro ignoti perché non ha mai firmato per Casapound. Ci sarebbe da chiedere come raccolgono le firme e perché non si fanno verifiche».

Viola Carofalo presenta così Potere al Popolo. L’ambizioso progetto di ricostruire la sinistra in Italia che inizia a prendere forma dopo l’assemblea del 18 novembre al “Brancaccio” di Roma. Di lì a oggi una crescita esponenziale. Secondo gli ultimi sondaggi Potere al Popolo è ben oltre il punto percentuale. Sarà la sorpresa di queste elezioni? Lo scopriremo il 5 marzo.

Paolo Vacca

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