Si è svolto oggi, dalle 9.00 alle 17.00, lo sciopero nazionale dei lavoratori Tim (ex Telecom Italia), indetto da Slc, Cgil, Fistel, Cisl, Uilcom e Uil. A Napoli il corteo è partito da piazza Mancini ed è arrivato a piazza Municipio, davanti palazzo San Giacomo.
I sindacati avevano dichiarato che la protesta di oggi si sarebbe basata su tre parole chiave:
“il lavoro, messo in discussione dalle scelte disastrose prese dal management Tim negli ultimi anni; il contratto (aziendale), disdettato unilateralmente da Tim a ottobre con la cancellazione a partire da febbraio di diritti, tutele e salario conquistati in anni di lotte; la dignità del lavoro, che verrebbe meno se venissero accolte le irricevibili proposte aziendali su orario di lavoro, demansionamento, controllo a distanza, taglio di diritti e salario”.
Il contratto a cui hanno accennato è il contratto di secondo livello (aziendale, rispetto a quello collettivo nazionale di categoria) del maggio 2008, che la società Tim ha disdetto unilateralmente il 6 ottobre 2016.
Tale decisione ha comportato, tra le altre cose, una riduzione dei salari per i dipendenti; la mancata erogazione del premio annuo, con, invece, l’elargizione di 55 milioni di euro al management e diversi milioni all’amministratore delegato e al suo entourage.
Contro tutto questo e onde evitare che anche lo stesso contratto collettivo nazionale del settore venga smantellato, insieme ai lavoratori Tim, oggi in piazza c’erano anche dipendenti di altre aziende delle telecomunicazioni, soprattutto Vodafone e Almaviva.
Il pericolo, secondo i sindacati, è che le decisioni di Tim, oggi, creino un precedente per tutte le altre imprese operanti nel settore. Non vogliono che una politica basata sui tagli alle retribuzioni e mancanza di contrattazione aziendale tra le parti, divengano la prassi nel paese.
La compagnia, però, smentisce i tagli: “salvaguarderemo il perimetro organizzativo e gestiremo le eccedenze produttive attraverso processi di riqualificazione”.
Il corteo a Napoli, ha bloccato il traffico in centro ed è rimasto al di fuori del Municipio, richiedendo di essere ricevuto dal sindaco de Magistris.
Desire Rosaria Nacarlo