Da martedì 17 gennaio il Collettivo 48ohm lancerà una petizione comunale, da presentare al sindaco, per chiedere l’uscita del comune di Pomigliano dalla GORI S.p.a, società che gestisce il servizio idrico integrato (gestione di acquedotto, fognatura e depurazione) nella zona del Sarnese-Vesuviano della Regione Campania.

La petizione

“LA MISURA E’ COLMA, RIAPPROPRIAMOCI DELL’ACQUA PUBBLICA!”, così il collettivo ha annunciato l’avvio della petizione anti-GORI.

La misura si è “colmata” soprattutto nel corso dell’ultimo anno, in cui più volte i cittadini dei comuni il cui servizio idrico è fornito dalla GORI S.p.a. si sono ritrovati senz’acqua corrente o con un’acqua palesemente non depurata, visto il colore marrone che la caratterizzava.

Nella maggior parte dei casi, denunciano i cittadini, l’interruzione del servizio idrico non era stata nemmeno annunciata. Quando gli avvisi c’erano stati, invece, erano comunque valsi a poco: particolarmente emblematico il caso di Natale, quando la GORI aveva preannunciato una sospensione del servizio a partire dal 27 a Pomigliano e invece i cittadini già dalle prime ore del 25 si erano ritrovati senz’acqua.

Se il rimanere senza acqua corrente per giorni può e causa disagi, l’acqua non depurata che arriva direttamente in casa può essere anche peggio.

Lo scorso 8 gennaio, infatti, un bambino, sempre a Pomigliano, è stato ricoverato all’ospedale di Nola in seguito a un forte dolore allo stomaco causato dall’ingerimento dell’acqua marrone proveniente dal rubinetto di casa. Secondo i medici, se non avesse vomitato subito avrebbe rischiato un’intossicazione.

Il collettivo 48ohm, riportando l’avvenimento, ha ricordato come la GORI, prima di esso, non avesse ancora avviato analisi sulle acque delle condutture di Pomigliano, nonostante le numerosissime segnalazioni. Soltanto l’11 gennaio la società ha annunciato l’avvio di tali operazioni.

Il primissimo annuncio sulla petizione, comunque, era stato lanciato dall’associazione un mese fa:

“Vi ricordate Amedeo Laboccetta
È stato parlamentare con il PdL e nominato presidente della Gori nel 2014Ieri questo signore è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma sul riciclaggio internazionale dei profitti derivanti dal gioco d’azzardo. 

Quando diciamo che la Gori è gestita da banditi intendiamo proprio questo. Per due anni Laboccetta è stato il massimo responsabile della società che gestisce il servizio idrico nei nostri territori, che incassa i soldi delle bollette che paghiamo, tra le più alte d’Italia aggiungiamo.

(…) L’acqua non può essere più un bene commerciabile, una fonte di profitto, una rendita speculativa, deve tornare bene pubblico e universale, nella disponibilità e sotto il controllo della comunità e dei cittadini.

Agiremo sul primo livello di una petizione comunale, il Sindaco poi ci dirà se preferisce continuare a giocare d’azzardo, a investire sulle lottizzazioni partitiche o se sceglie i diritti delle persone”.

L’esperienza fallimentare della GORI

È questa la frase che viene fuori maggiormente quando si fanno ricerche sulla GORI S.p.a.

La GORI (Gestione Ottimale Risorse Idriche) è una società per azioni che vede come maggiore azionario l’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano, il consorzio obbligatorio dei 76 comuni dell’ambito distrettuale Sarnese-Vesuviano, di cui gestisce il servizio idrico. Vi è poi un’altra azienda di Pomigliano tra gli azionisti, la ASM, fornitrice di luce e gas metano.

Nel luglio 2016 alcuni dei sindaci dei comuni del distretto di riferimento della GORI, avevano chiesto il ritiro dalla società dell’Ente d’Ambito Distrettuale poiché era chiara la volontà di molti Comuni di riprendersi a pieno titolo il proprio ruolo e ritornare alla gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico al servizio del territorio, liquidando la fallimentare esperienza del gestore GORI.

Tra questi sindaci non c’era quello di Pomigliano.

I numeri di questo tanto chiacchierato fallimento non sono da poco. L’azienda ha chiuso il 2016 con quasi 300 mila euro di debiti verso la Regione.

Per far fronte a una tale situazione, la GORI ha giocato, anno dopo anno, sull’aumento delle tariffe sui propri servizi. I Comitati della Rete Civica ATO 3 hanno calcolato che l’aumento sarà del 31% nel periodo 2016-2019.

I prezzi più alti in bolletta non hanno fatto che aumentare il malcontento dei cittadini. Questi, praticamente ogni giorno, subissano di messaggi la pagina dell’azienda su Facebook, sfogando la propria frustrazione.

“Sciacalli”, “azienda inaffidabile”, “siete senza coscienza”, “azienda da cancellare”.

48ohm per Pomigliano

Il collettivo 48ohm vuole mettere la parola fine a tutto questo, almeno per il territorio di Pomigliano, in cui da sempre opera.

Dopo numerose iniziative contro la società e i banchetti NO GORI, domani, martedì 17 gennaio, lancerà questa petizione.

Si potrà firmare direttamente allo sportello dell’associazione, il martedì dalle 17 alle 20; ai banchetti che saranno organizzati sul territorio o anche online, tramite il sito change.org.

Desire Rosaria Nacarlo

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