Sapete quelle pubblicità che recitano che ‘nel prossimo futuro le vostre auto vi ascolteranno’, vi faranno il caffè e prepareranno i biscotti? Mai dire mai nell’ambito del progresso scientifico, ma forse un modo per rendere lo spot al meglio sarebbe dire che un giorno saremo noi a sentire loro. E questo perché parleranno un idioma diverso, magari saranno silenziose. O semplicemente staranno usando un motore completamente elettrico. Basta chiedere a Tesla Motors.

Di cose del genere se ne fa un gran parlare, e sappiamo che l’ecosostenibilità è un problema che al mondo oggigiorno coinvolge milioni di persone, da chi ci lavora attentamente per formulare ipotesi e progetti per un futuro migliore, a chi persona comune ne soffre i proventi.

Nella Silicon Valley, a Palo Alto, c’è però un signore che dal 2003 ha aperto una baracca chiamandola “Tesla“. Ah già, quel Tesla, quel Nikola Tesla! Ingegnere elettrico, fisico, serbo e naturalizzato statunitense, che ha posto la base del moderno sistema a corrente alternata (AC), pioniere e personaggio chiave della seconda rivoluzione industriale. O be’, un motivo ci sarà se a nome di un’azienda metti un personaggio così importante. O meglio, si capisce che hai a che fare con la corrente.

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Elon Musk, chairman e CEO della Tesla Motors, alla presentazione in California della nuova vettura Model 3.

Insomma, la rivoluzionaria idea di fondare una casa automobilistica che si occupi della sola produzione di auto elettriche sopraggiunge a Elon Musk nei primi anni ’00. Etichettato in men che non si dica come l’irrealizzabile sogno di un giovane imprenditore che si affaccia nel mondo del progresso, nasce la Tesla Motors che fa subito razzia di cervelloni, ingegneri, tecnici e chi di competenza ne abbia per metter su quella che ad oggi è diventata una tra le aziende più innovative in tutto il mondo.

Lo starter pack di Musk, che (attenzione) dalla sua ha già l’onore di aver cofondato PayPal e creato la SpaceX, passa per la determinazione, l’inventiva e il coraggio di chi persevera in una causa – come quella dell’elettrico – che il mondo del motorsport sente parecchio. Su di lui pesa la doppia laurea in economia e fisica all’università della Pennsylvania, nonché il genio di un grande creatore.

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Tesla Model X, un vero esempio di sicurezza e adrenalina.

Con l’apoggio di Lotus, Tesla Motors realizza il suo primo modello di auto elettrica, la Roadster, che viene presentata nel 2006 e prodotta dal 2008 al 2012. Ideata essenzialmente nella fattura di una macchina sportiva (una che corra e che abbia bisogno di prendere i 100 km/h in meno di 4 s), abbina volumi ridotti a un prezzo alto, ma nonostante ciò tira. E come se tira. Lo slancio nello sviluppo del target è sempre più forte, ed è così che viene partorito il Model S (superberlina) e il Model X (un crossover con le porte ada ala di gabbiano), che rispettivamente impressionano il pubblico per i loro standard tecnici e d’innovazione. Ma mai, e dico mai prima d’ora, a qualcuno era venuto in mente la lontanissima idea di mettere sul mercato un pezzo così pregiato come il Model 3. Sia chiaro, quella che il 31 marzo è stata presentata in California è una macchina dalle prestazioni e caratteristiche certamente inferiori di chi le viene prima; però, a meno che non vi faccia così schifo andare da 0 a 100 km/h in circa 6 s, a poter contare su un’autonomia di circa 350 km e su un tempo di ricarica della batteria che non è manco un tempo di una partita di calcio, dovete comprarla. Oh, soprattutto se la pagate 35.000 USD (l’equivalente di 31.000 euro e rotti, con un acconto di solo 1000).

Insomma, il futuro dell’ingegneria automobilistica passa per Tesla, che sembra tutta lanciata verso una nuova interpretazione della quotidianeità. L’aver lanciato un auto dalle prestazioni di una sportiva e dai contenuti non è da poco. In campi complessi come quelli che solo pochi hanno sperimentato prima d’ora c’è bisogno di grande coraggio per andare avanti. Sarebbe davvero interessante andare a conoscere ogni singola proposta che il mondo della scienza formula ogni giorno; per il momento dalla California su Tesla s’ha da dire che non è solo il campo dell’automobile che piace a Elon Musk.

…non solo auto!

Un’altra chicca ad esempio è Powerwall, ovvero una batteria domestica che si carica utilizzando l’elettricità generata da pannelli solari o quando le tariffe elettriche sono basse, per alimentare la casa durante la sera e cercare addirittura di affrancare un’abitazione dalla rete pubblica (un po’ pretenzioso, ma non impossibile). Erogherebbe una potenza media di circa 3,3 kW e la scheda tecnica dice che ce ne vorrebbero almeno due per star tranquilli, comodamente attaccata a parete sia all’interno che all’esterno. Una tecnologia che fa leva ancora una volta sull’uso delle batterie agli ioni di litio, che sono particolari tipi di batterie che funzionano con composti a base di litio, ferro e fosfato (particolarmente delicate se in alcuni casi, e meglio conservate se al fresco e lontano da fonti di calore che potrebbero diminuirne la vita).

Ci prenderemo tutto il tempo per approfondire ogni discorso legato alle innovazioni Tesla, in quello che sembra essere solo l’inizio di una bella storia nel mondo del progresso tecnologico.

Curiosità: Elon Musk di anni ne ha 44, ha due lauree ed è anche apparso in una puntata di The Big Bang Theory. Sposa da tempo anche un progetto di nome Hyperloop a cui sono stati chiamati a partecipare anche alcuni studenti italiani (qui).

Nicola Puca

Fonte immagine in evidenza: formulapassion.it

 

 

 

 

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