Emilio è un militante del centro sociale Dordoni di Cremona, è stato picchiato selvaggiamente a sprangate nella rissa (ma si può chiamare rissa un vero e proprio agguato?) scoppiata a Cremona. 49 anni, in coma all’ospedale Maggiore, ad oggi le sue condizioni restano molto gravi per l’emorragia cerebrale, oltre al trauma cranico e toracico.
Partito l’attacco al centro sociale Dordoni nel “difendere il nostro spazio” è scoppiata una “battaglia di spranghe”, ma delle dinamiche, certamente fondamentali, interessa più il dato politico: l’antifascismo non è “passato di moda” e non è un tabù della sinistra radicale, ma un esercizio democratico che tutti i cittadini italiani devono praticare quotidianamente. Non fosse altro perché, oggi, in gioco c’è la vita di un uomo, che per difendere l’agibilità politica di uno spazio di alternativa sociale rischia di non risvegliarsi più dal coma. La città di Cremona, del resto, non è troppo grande ed individuare i responsabili non sarà una cosa troppo complicata, soprattutto se sono identificati per essere i militanti di Casapound, il movimento neofascista, o per meglio dire “fascisti del terzo millennio”. Lo dicono i ragazzi del centro sociale, ma ovviamente anche dall’altra parte viene rimbalzata la teoria: “sono stati i militanti di sinistra armati”.
Nel frattempo il centro sociale ha lanciato una manifestazione nazionale antifascista per sabato prossimo 24 gennaio e spiegano: “L’attacco premeditato e scientificamente organizzato dai fascisti di CasaPound cremonesi, in combutta con altri esponenti di estrema destra provenienti da fuori città, ha trovato una risposta determinata da parte dei compagni presenti nel centro sociale, ma purtroppo Emilio è stato colpito alla testa da diverse sprangate. I fascisti si sono accaniti sopra ad Emilio fino a quando è stato portato in sicurezza all’interno del centro sociale; è stata tuttavia immediatamente chiara la gravità del suo stato di salute”.
In Parlamento, comunque, Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Alfano: “affinché venga accertata la verità dei fatti, e siano individuati i responsabili dell’aggressione di stampo fascista a danno dei militanti del Centro Sociale Dordoni di Cremona”, annuncia Nicola Fratoianni, primo firmatario dell’atto ispettivo parlamentare insieme al deputato cremonese Franco Bordo “Il governo – chiede Fratoianni – faccia chiarezza su questi fatti gravissimi, attivando tutti i canali possibili. E’ davvero arrivata l’ora di fermare le continue violenze fasciste in tutta Italia, ad opera di Casapound e di altre organizzazioni dichiaramente neofasciste”. A maggior ragione se l’associazione Casapound intraprende un percorso elettorale insieme a Matteo Salvini, sostenendo la sua candidatura e facendo nascere, in giro per l’Italia a movimenti che sui territori portino voti alla Lega, o per meglio dire, alla lista Noi con Salvini. Anche il Partito Democratico si è mobilitato, attraverso Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del partito di governo: “Chiediamo anche l’ennesima verifica dell’attività svolta da CasaPound che di nuovo si trova coinvolta in gravissimi fatti di violenza di stampo squadrista”. Evitare di non commentare sarebbe grave: “La natura violenta dei comportamenti che vedono protagonisti gli squadristi di CasaPound conferma quanto sia inaccettabile l’alleanza politica tra la Lega di Salvini e questo ben noto movimento neofascista”.
Luca Mullanu