Si è tenuta ieri, nella cappella del Convento di S. Lorenzo a Salerno, una riunione con tutti gli attivisti che hanno contribuito al progetto “Corridoi Umanitari” per l’accoglienza di una famiglia siriana nelle stanze del Convento, messe a disposizione dalla Provincia Salernitana-Lucana della Immacolata Concezione dei Frati Minori.

Il progetto “Corridoi Umanitari” è stato fortemente voluto da diverse realtà distribuite sul territorio salernitano: l’Associazione Eugenio Rossetto Onlus di Cava De’ Tirreni, l’Associazione Pietre Vive di Cava De’ Tirreni, l’Associazione Rete Radié Resch di Salerno, l’Officina Omnibus di Cava De’ Tirreni, la Rete Della Conoscenza Salerno e l’Ufficio Migrantes dell’Arcidiocesi di Salerno Campagna Acerno. I principali promotori ieri sono intervenuti per raccontare le prime due settimane vissute con la famiglia siriana.

Sia Nando D’Ursi (Ass. Eugenio Rossetto Onlus) che Silvana Barbirotti (Operazione Colomba Corpo di Pace Comunità Papà Giovannii XXIII) hanno ribadito le motivazioni che hanno spinto questo gruppo di volontari a prendere parte al processo di integrazione, che diventa di giorno in giorno uno scambio di esperienze e conoscenze. Il principale obiettivo perseguito è stato quello di ricreare un ambiente familiare che ricordasse la casa d’origine, per lasciare nel dimenticatoio gli anni passati in un campo profughi in Libano. In particolare, Silvana Barbirotti ci ha tenuto a sottolineare che il progetto, che continuerà per i prossimi 12/18 mesi, vorrebbe contribuire alla costruzione di un’autonomia e trasmettere un’alternativa di pace che abbia un profilo quanto più umano possibile. I sorrisi di intesa tra questi attivisti ed i componenti della famiglia, due coniugi e 5 bambini, lasciano intendere l’affetto e la riconoscenza reciproca.

“Corridoi Umanitari” è parte di un Protocollo D’Intesa sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero dell’Interno, la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e la Tavola Valdese. Prende forma attraverso le donazioni ed il contributo di numerosi volontari della provincia che mettono a disposizione il proprio tempo in programmi di integrazione come questo.

Dopo la presentazione, il capofamiglia ha offerto il caffè ai partecipanti all’iniziativa. Non si è mai ospiti quando si va a far visita alla famiglia, subito se ne diventa parte. I bimbi, nonostante abbiano iniziato da poco la scuola, sono riusciti a tradurre alcuni degli aneddoti raccontati dal padre. Tra le chiacchiere ed i giochi passava in secondo piano la differenza religiosa, nonostante nella stanza ci fossero una statua della Madonna e, in prossimità, dei cartelloni di benvenuto in lingua araba.

Sara C. Santoriello

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.