L’ammodernamento tecnologico permette ormai ad un’ampia utenza di scattare quotidianamente foto, video, rimpinzando il contenitore di ricordi dei social media. Prima che moderne fotocamere e modernissimi telefonini fossero alla portata del grande pubblico consumatore, era la pellicola di pochi cineamatori a custodire il ricordo, a rappresentare le immagini in movimento della realtà e della memoria. È la curiosità della realtà passata, del ricordo dei modi vivendi andati, visti dagli occhi della ripresa quotidiana, a stimolare il progetto Memoryscapes de L’Archivio Nazionale del Film di Famiglia «nato oltre dieci anni fa con l’obiettivo di salvare e trasmettere il cinema amatoriale e familiare, un patrimonio audiovisivo nascosto e inaccessibile. L’Archivio è stato fondato ed è tuttora gestito da Home Movies, l’associazione di un gruppo di ricerca formatosi all’inizio degli anni duemila con l’intento di promuovere e organizzare lo studio, l’archiviazione e la valorizzazione del cinema amatoriale e familiare».
Memoryscape è una cineteca online di cortometraggi amatoriali tratti da pellicole (raccolte e digitalizzate) Super8, 8mm, 16mm e 9,5mm girate tra gli anni ‘20 e gli anni ‘80 del XX secolo da cineamatori privati : “Lungo la via Emilia” e “Cartoline Italiane” sono le prime due collezioni del progetto, realizzato grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna e del MiBACT, in collaborazione dei partner Istituto Storico Parri, Kinè e Bradypus. Fondamentale un comitato scientifico di archivisti e ricercatori per la realizzazione del progetto come Rick Prelinger, Marco Bertozzi, Luisa Cigognetti, Michele Guerra e Giacomo Manzoli. Da “Sandro Pertini in visita” a “Babbo-Mamma”, da “Il Papa a Rimini” a “Una partita a carte” è un attimo: è la bellezza della realtà, perché la storia non la fanno soltanto i grandi uomini, ma anche e soprattutto le persone del quotidiano.
Il cinema privato come controcanto invisibile della storia
Paolo Simoni, responsabile del progetto Memoryscapes, così spiega durante la presentazione ufficiale della raccolta dell’amarcord: «[…] Il primo approccio nei confronti di queste immagini è di tipo emozionale: il ricordo, il riconoscimento, la nostalgia di un tempo passato che ha attraversato la nostra infanzia, o quella dei nostri genitori, dei nostri nonni, fino alle generazioni più lontane a cui siamo legati come parte di una narrazione comune. E tuttavia, proprio attraverso questa spinta emozionale, possono essere veicolate analisi storiche, sociali, culturali: dalla moda al design, dai gesti di mestieri ormai scomparsi alle più grandi trasformazioni urbane, ma anche gli eventi straordinari, quando la grande storia incrocia e stravolge le vite di tutti e di tutte. Il cinema privato è il controcanto, spesso invisibile, della storia. La sfida del nostro lavoro è di farlo emergere e riscoprirlo. I pranzi di famiglia, le scampagnate, i battesimi, le vacanze al mare e gli eventi politici, religiosi e sportivi: ogni singola clip può raccontarci un episodio, un momento privato, un piccolo gesto che è anche una piccola storia. La forza di Memoryscapes è quella di riuscire a metterle in relazione, farle diventare una mappa del passato, con cui orientarci meglio nel nostro presente».
Memoryscapes è la bellezza del ricordo
L’utente può scegliere la categoria dei filmati per decade e luoghi per apprezzare l’unicità del Bel Paese. La bellezza del ricordo è quindi bellezza dell’immagine. Al pensiero del passato si staglia nella nostra mente, concretizzandosi, un fluire di immagini ineffabili. Nondimeno con l’iper-sviluppo dei mezzi elettronici e dei mezzi di comunicazione, tra i tanti cambiamenti, vi è quello del rapporto tra l’uomo ed il ricordo: un rapporto non più unico, quasi impalpabile, ma costante e più tangibile.
Memoryscapes è quindi un tentativo di recuperare quell’esperienza eterea del ricordo, un amarcord che naviga tra le strade, le spiagge, le case italiane dei nostri amici, genitori, nonni. L’idea di fondo non è quella di infondere una nostalgia esclusivamente passiva. Anzi, Memoryscapes è un recupero della “memoria che scappa” per riflettere attivamente sul nostro presente e sul concetto di storia.
Luca Longo