Ormai sono molti gli articoli di giornale che possiamo trovare riguardanti le non poche polemiche sulla nuova stazione TAV di Afragola.

Non sono pochi, dunque, i problemi legati alla TAV di Afragola, che vanno dalla  sicurezza, al presunto coinvolgimento della camorra in quest’opera.

TAV
no TAV

Abbiamo contattato Iolanda Di Stasio, attivista del Movimento 5 stelle, che da anni si interessa e denuncia le problematiche di Afragola, compresa la TAV.

La notizia più recente è il mancato rilascio di bandi o licenze per permettere ai Taxi di circolare nei pressi della stazione. Puoi spiegarci meglio in cosa consiste questo problema?

« Il servizio Taxi è un servizio pubblico rilasciato con licenza dal Comune di appartenenza. L’equivoco, se così vogliamo definirlo, è subentrato quando il servizio taxi ha effettuato trasporto su di un territorio nel quale non aveva licenze. Difatti, la sua mobilità fa riferimento al comune ove effettua servizio, in stazione provenivano taxi dei comuni di Casoria, Giugliano e Napoli. La loro attività doveva limitarsi al trasporto da tali Comuni fino ad Afragola, ma non viceversa. Sono così fatte partire le prime sanzioni da parte del Comandante Di Palo. Tale situazione emerse il 24 Giugno, a quello stato, il Comune aveva sì un regolamento, ma non un bando di concorso per il rilascio delle concessioni. Nell’ultimo consiglio comunale emerse che si stava, appunto, provvedendo.»

Il problema più grande, però, è il presunto coinvolgimento della camorra nella costruzione di quest’opera. È anche l’argomento dell’interrogazione parlamentare firmata da Luigi di Maio. Questo coinvolgimento della camorra in quest’opera è davvero così poco plausibile come afferma il sindaco?

«Premesso che tale coinvolgimento è scongiurato da tutti, non c’è dubbio. Il Sindaco, da parte sua, può dar certezza sulla sua consiliatura e da cittadina non può che farmi piacere, saper che le ultime vicende nulla hanno a che vedere con l’opera. Gli eventi non lasciano certo silenti alla presenza della criminalità organizzata, un coinvolgimento potrà solo essere confermato dalla Magistratura. L’azione politica di Luigi Di Maio ha fatto solo emergere quanto la giustizia stava già operando sull’accaduto, da cui aspettiamo risvolti. E’ pur vero che, facendone una cronistoria, Afragola ha subìto diversi commissariamenti, di cui uno nel 2005, in corso d’opera. »

“Triangolo della morte”, era questo il nome del luogo dove oggi sorge il parcheggio della stazione TAV. Cos’è questo triangolo? Ci sono state novità dopo il sequestro di quest’area?

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Triangolo della Morte

« Il “triangolo della morte” fa riferimento ad una zona in cui vi si è riscontrata una forte mortalità di cancro. E’ stata individuata lì poiché quella zona non è certo nuova a ritrovamenti di rifiuti speciali nel sottosuolo. Proprio nel 2007, fu aperto un fascicolo dalla Procura di Napoli, in merito al ritrovamento di catrame bituminoso sotto i binari della linea ferroviaria. Il parcheggio è stato sì inibito per questioni di tipo amministrative , a cui sono susseguite preoccupazioni circa analisi non del tutto uniformi ai parametri normativi. Qualcuno dice che lì non saranno trovati rifiuti. E’ così. Il discorso non fa riferimento al ritrovamento dei rifiuti, quanto all’ inquinamento della falda acquifera, cui sono stati predisposti carotaggi. Non di meno, ci fu un’inchiesta nel 2014, che raccolse le testimonianze di Ana Campania (sezione regionale dell’associazione nazionale archeologi) che contò la mortalità di 3 archeologi che si alternarono nei lavori su quella tratta. Dicendo, altresì, che trascorsero un anno e otto mesi prima che l’Arpac si occupasse di mettere in sicurezza la zona. »

Mentre “l’occhio mediatico” è puntato sulla nuova stazione TAV e sulle sue problematiche, ci si dimentica delle condizioni in cui versa il resto della città. Quali sono oggi queste condizioni, tenendo anche conto delle numerose denunce e segnalazioni fatte per migliorarle?

«C’è un dato allarmante: i roghi sono di gran lunga aumentati. Non vi è sera in cui non vi si assiste ad un appicco di incendio, a volte di sterpaglie altre, invece, di rifiuti. La situazione dell’area Nord di Napoli necessita più attenzione, specie in un’emergenza del genere. Ci si illude che sia un problema di tipo territoriale. Non lo è affatto. I fumi di Afragola potrebbero spostarsi in direzione Acerra o viceversa, idem per Caivano o Casalnuovo. Proporrei agli stessi un tavolo da sottoporre alla Regione per far fronte alla problematica. le denunce hanno prodotto risultati notevoli, molte zone segnalate sono state ripulite, riguardo al sistema di sorveglianza speriamo nella sua più rapida attivazione, specie per zone più soggette allo smaltimento abusivo. Non sono soddisfatta per una zona in particolare. Il paradosso vuole che, alle spalle dei Comandi militari di questa città (Carabinieri, Polizia o Vigili del fuoco), l’ ex Motorizzazione sia stata vandalizzata ed utilizzata come discarica abusiva, lì dove vi è l’ennesimo campo coltivato. A tal proposito ridurrei l’accessibilità a quella zona, in virtù del fatto che tale struttura sia ancora in attesa di un’assegnazione e riqualificazione. E’ un vero peccato perdere quest’opportunità.»

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Roghi tra Casoria e Afragola

Andrea Chiara Petrone

 

 

 

1 commento

  1. Se vuoi diventare giornalista, impara a scrivere bene e ad attenerti alla verità. L’area dove sorge il parcheggio non è MAI stata chiamata “triangolo della morte”: quali sarebbe gli altri vertici, del resto? Tale definizione comprende l’area geografica indicata in cartina, che NON comprende tra l’altro la città di Afragola.
    L’imparzialità, caratteristica prima di ogni vero giornalista, imporrebbe di intervistare soggetti mostranti diverse posizioni rispetto ai problemi della stazione e della città. Ma mi rendo conto che ciò sarebbe eccessivamente “faticoso”.

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