TORRE DEL GRECO –  Tagli nelle case di cura dell’Asl 3 Sud. Indette assemblee e sindacati in protesta. Alla clinica Trusso di Ottaviano sono 52 gli esuberi, 22 i tagli pianificati alla clinica Lourdes di Massa di Somma. È crisi nella sanità privata convenzionata, si profilano, per la prima volta nell’azienda sanitaria di Torre del Greco, numerosi licenziamenti. Complessivamente ammontano a 74 le lettere di dimissioni previste dai due centri sopracitati in piena recessione occupazionale. Martedì 25 si è tenuta, nel teatro comunale di Massa di Somma, un’assemblea generale degli addetti delle strutture in crisi, al fine di organizzare una vertenza.

I lavoratori e i sindacati si stanno mobilitando per evitare il licenziamento delle numerose figure professionali finite nel mirino dei tagli, che a breve verranno attuati dalle cliniche: infermieri, ostetrici, ausiliari, tecnici e amministrativi; questi i dipendenti a rischio, alla Lourdes, tra il personale da dimettere, anche otto medici. Ieri mattina, presso la clinica Trusso, si è tenuta una nuova riunione dei lavoratori, che si raduneranno nuovamente anche il primo dicembre, presso la Lourdes, per organizzare la mobilitazione. Infatti, i dipendenti delle case di cura stanno organizzando una manifestazione davanti la sede dell’Asl Napoli 3 a Torre del Greco, con l’intento di “richiamare l’Asl alle proprie responsabilità” – ha spiegato il sindacalista, Franco Reale – “perché l’azienda pubblica è il soggetto pagatore di queste realtà private ed è anche organo di controllo della qualità dei servizi erogati da queste strutture”. Con la speranza di una revoca degli esuberi, è insistente il pressing degli addetti sulle aziende responsabili dei tagli. La situazione occupazionale in cui versa la clinica Trusso (la quale conta 164 dipendenti) è davvero preoccupante, in quanto risulta scaduta la procedura di mobilità e, pertanto, si attendono le dimissioni. Reale ha poi aggiunto :”La Trusso non ha rinnovato 7 contratti a termine per altrettanti infermieri e ausiliari, provenienti dalla struttura chiusa a Miano”.

Il due dicembre, per quanto riguarda la Lourdes (120 dipendenti) , è stato stabilito un esame tra l’azienda e i sindacati presso l’Ormel, l’ufficio del lavoro. Se, in tale occasione, non si giungerà ad un accordo l’azienda unilateralmente potrà dimettere gli organici. Il problema nel caso della Trusso è dato dal rapporto non proporzionato tra gli investimenti e lo sviluppo dei servizi erogati, creando un forte squilibrio tra ricavi e costi. Per la Lourdes, invece, la questione è determinata dal drastico calo delle utenze e della medicina di base. È evidente che tale contrazione avrà gravi ripercussioni sui servizi, al momento già scarsi, in un territorio in cui la sanità pubblica ospedaliera pubblica e ambulatoriale è quasi assente.

Francesca Nappo

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