ACERRA– Per oltre due anni l’inceneritore di Acerra ha bruciato in pieno regime di protrazione. Due giorni fa, la conferenza dei servizi gli ha confermato l’autorizzazione integrata ambientale , ovvero l’ Aia.
Il Comune, nonostante le novità adoperate , ha ribadito il suo “no” a causa di altre situazioni cruciali e inderogabili che non avuto esiti.
A proposito di ciò , l’ente aveva chiesto che terminata la fase di allarme per la Regione, l’inceneritore bruciasse solo Cdr a norma e dunque non lo stesso trito vagliato;non soltanto, la redazione di un studio pertinente alla verifica delle sommatorie degli agenti inquinanti provenienti da tutte le industrie persistenti nel territorio.Viste tali ragioni , il sindaco Raffaele Lettieri ha replicato il proprio giudizio negativo e impugnerà l’atto dinnanzi agli organi giudiziari competenti.
All’entrata degli uffici regionali presso il centro direzionale, era presente anche un gruppo di cittadini di Acerra, partecipi alle proteste delle scorse settimane scoppiate contro l’arrivo delle ecoballe da Cola di Volpe.
Una folla di quaranta persone tra ambientalisti , mamme e studenti, che venuti a conoscenza degli esiti del summit, sono ritornati a casa con l’amaro in bocca.Adesso, l’aia dovrà essere approvata con un decreto legge.Le novità più importanti riguardano i controlli,riguardanti i parametri relativi all’ammoniaca,al Pcb simil diossina, le cui verifiche sono richieste per le autorizzazioni proposte successivamente al 6 aprile 2014, ma saranno effettuate anche per l’inceneritore.
In più, è previsto anche l’impiego di una telecamera di sorveglianza ad infrarossi per il monitoraggio della combustione.Di conseguenza , tutti i dati evidenziati da questa telecamera saranno inviati alle autorità competenti.A proposito dei rilievi fatti dal Comune sull’altezza dei camini,il gestore A2A si concentra a sviluppare, entro 18 mesi dal rilascio dell’autorizzazione,un studio ben strutturato sulla ricaduta sui territori,circostanti l’impianto.
Questo studio sarà condotto da un terzo ente con abili competenze,in accordo tra la Regione e il Comune.
Una volta ricevuti i risultati, questi saranno resi pubblici.L’inceneritore non avrà il compito di bruciare rifiuti urbani non specificati altrimenti
( con codice Cer 20.03.99) e i controlli su gli scarichi idrici verranno fatti anche nella fase intermedia e semestralmente. Infine il Comune ha conseguito la costituzione dell’Osservatorio Ambientale Regionale, nel quale sarà presente un rappresentante del Comune stesso. Si prospetta per qualcosa di buono.

Marianna Allocca

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