Iniziato il processo di Valutazione d’impatto ambientale relativo al progetto per la realizzazione della nuova centrale geotermica di Piancastagnaio 6 (PC6) nell’area in cui sorge già un precedente impianto. Non mancano le polemiche.

Le pratiche per la costruzione della nuova centrale geotermica PC6 in Pancastagnaio, provincia di Siena hanno avuto inizio nelle scorse settimane con la presentazione del procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via). Non mancano le polemiche politiche e ambientali riguardo la nuova proposta avanzata da Enel Green Power.

La posizione del Sindaco e della Regione è piuttosto chiara: ”Non esiste un’opposizione di principio alla geotermia, fintanto sia garantita la salute dei cittadini e il rispetto ambientale.” Il procedimento è finalizzato a prevenire il danno ambientale, in un sistema complesso di risorse naturali, antropiche e delle rispettive interazioni. Come previsto dalla legge, salvo richiesta (o presentazione) di integrazioni, la conclusione della Via è prevista a 150 giorni dall’avvio del procedimento. I termini per la consultazione e la presentazione delle osservazioni scadranno invece a 60 giorni, in questo caso il 05/06/2017. Il dibattito politico, lo scontro più o meno acceso tra i sostenitori del sì e del no è destinato ad andare avanti nei prossimi giorni. Ma cosa prevede il progetto?

Il progetto PC6 è destinato a svilupparsi all’interno della concessione di coltivazione denominata “Piancastagnaio”, interessando però esclusivamente il Comune di Piancastagnaio in provincia di Siena e non gli altri che fanno parte della concessione. La nuova centrale a condensazione voluta da Enel Green Power rafforza la posizione dell’Amiata, importante realtà geotermica italiana. Nello specifico il nuovo impianto avrà una potenza nominale di 19,8 MW e sarà collocata in prossimità dell’esistente perforazione Piancastagnaio 30, dotata di impianto di abbattimento (AMIS) per la riduzione delle emissioni di idrogeno solforato e di mercurio.

La polemica è legata alle possibili emissioni di CO2 della centale: secondo il progetto elaborato da Enel Green Power vi sarà una riduzione delle emissioni grazie all’impiego del fluido geotermico. La geotermia permetterebbe di evitare una quantità variabile tra 17.000 e 65.000 ton/anno di CO2, a seconda del combustibile impiegato nella produzione dello stesso quantitativo di energia nel confronto (gas naturale, OCD o carbone). Secondo le stime di Enel Green Powe la produzione di energia elettrica prevista si aggira attorno ai 150 Gwhe/anno.

Francesco Spiedo

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