Quest’anno la S.S.C. Napoli festeggerà il suo novantesimo compleanno. E li dimostra proprio tutti la società partenopea avendo vissuto, durante il suo corso, davvero di tutto: dai grossi traguardi sportivi, nazionali ed europei, alle grandi delusioni, dai problemi societari che portarono al fallimento alla clamorosa rinascita. Con questa piccola rubrica, cercheremo di ripercorrere i 90 anni del Napoli Calcio attraverso alcuni dati, le statistiche, le curiosità, i colpi di mercato (con la dovuta sintesi, sperando di non cadere in clamorose distrazioni) e le grandi sfide che hanno appassionato milioni di tifosi nel mondo.
Iniziamo, dunque, questo nostro piccolo viaggio nel tempo con una dovuta precisazione. Il calcio a Napoli non nasce nel 1926 ma qualche tempo prima. Il primo club cittadino, infatti, nacque nel 1905 e si chiamava Naples Foot Ball Club, la cui squadra era costituita da diversi stranieri e da qualche aristocratico napoletano. Il gruppo era chiuso in se stesso e non si lasciava aperta la partecipazione ad aspiranti calciatori di diversa estrazione sociale. Tale situazione scatenò il malcontento di moltissimi appassionati che si organizzarono ben presto per dar vita ad un’alternativa che non tardò ad arrivare. La seconda squadra cittadina fù la Sportiva Napoli e poi, ancora, l’Internazionale. Quest’ultima, insieme al Naples si giocarono per alcuni anni il passaggio alle fasi finali del campionato italiano che, a causa della prima guerra mondiale, visse un letargo tra il 1915 ed il 1919. Con il ritorno alla normalità e con il boom delle iscrizioni ai campionati nazionali, nel campionato 1922/23 le società Internazionale e Naples si fusero in un unico club cittadino la cui presidenza fu affidata allo stesso promotore della fusione, Giorgio Ascarelli. La squadra venne nominata Internaples. Lo stesso Giorgio Ascarelli nell’agosto del 1926 diede vita alla Associazione Calcio Napoli. Nacque, quindi, la squadra cittadina la cui storia arriva sino ad oggi. Il colore sociale è l’azzurro e nel primo stemma compare un cavallo. Purtroppo la neonata squadra inizia la partecipazione al campionato nazionale con un vero disastro. In 18 gare disputate colleziona un solo punto, ottenuto da un pareggio casalingo contro il Brescia, segnò soltanto 7 reti e ne subì ben 61. Questo primo impatto fu talmente duro che lo stemma del cavallo fu sostituito da quello di un ciuccio tutto incerottato (o’ ciucciariello che conosciamo oggi). Tra i giocatori di quell’anno evidenziamo Innocenti e Sallustro. Il campo di calcio cittadino si trovava, all’epoca, nel quartiere Arenaccia.
Per ora è tutto, alla prossima.
Salvatore Annona