L’Italia si sa, è patria di calcio. Grandi campioni hanno portato la nostra nazionale, nel corso del tempo, a laurearsi per ben quattro volte campione del mondo. Negli ultimi anni però , a maggior ragione dopo la vittoria di Berlino del luglio 2006, e il ritiro di giocatori importantissimi per ovvie ragioni anagrafiche (su tutti Nesta, Cannavaro , Gattuso, Zambrotta, Del Piero), sembra essersi esaurito quel serbatoio di talenti che avrebbe dovuto garantire il futuro del calcio italiano. A parte pochi casi isolati di campioni che stanno dimostrando il proprio valore nei rispettivi club (Verratti, Insigne, Florenzi, Bernardeschi), in molti sono scettici sul futuro dell’Italia del pallone proprio per la penuria di giovani talenti  in erba. Ma se c’è un ruolo dove di certo si possono (e si potranno) dormire sonni tranquilli, questi è proprio quello dei portieri.

Dando ancora per scontata la presenza agli Europei in Francia del prossimo anno di un grande campione quale Gigi Buffon , che a trentotto anni continua a stupire per carisma, tenacia, tecnica e volontà (recentemente ha addirittura superato il record di imbattibilità superando i 903 minuti senza subire gol di Sebastiano Rossi), sono molti i giovani portieri che si stanno affermando nel nostro campionato. Primo è sicuramente Gianluigi Donnarumma , classe ’99, grande rivelazione di casa Milan, che riuscito a spodestare un estremo difensore del calibro dello spagnolo Diego Lopez, sta sorprendendo tutti innanzitutto per le qualità atletiche e tecniche di cui è in possesso, ma anche per il grande carattere con cui sta guidando la retroguardia rossonera, negli ultimi anni non proprio impeccabile. Dall’ Inghilterra balza una voce: il Chelsea avrebbe offerto 38 milioni di euro per accaparrarsi il giovanotto napoletano, il che, se confermato, avrebbe del clamoroso per un ragazzotto di appena diciassette anni, ma con un grande avvenire. Altro talento che in questi ultimi mesi di serie A è salito alla ribalta è senza dubbio Pierluigi Gollini, un ’95 che già vanta un’esperienza all’estero col Manchester United, prima di essere acquistato nel 2014 a titolo definitivo dal Verona. Ed è proprio con i veneti che, a suon di parate (tra le più belle senza ombra di dubbio quella su Kalinic in Fiorentina – Verona di qualche settimana fa, che permise ai gialloblu di pareggiare al Franchi) ha attirato su di se numerosi feedback positivi delle grandi del nostro calcio. Se volessimo trovare una nota lieta della stagione veronese, sicuramente la stessa andrebbe ad identificarsi in questo ragazzo, che fa dell’ esplosività la sua qualità migliore.

Ennesimo portiere dalle grandi speranze è senz’altro Nicola Leali. Classe ’93, esordisce in serie A ad appena diciotto anni con la maglia del Brescia. Nel 2012/13 viene acquistato dalla Juventus, che lo gira in prestito prima a Lanciano, e poi allo Spezia. Viene premiato come miglior portiere della B, per cui il salto di categoria è d’obbligo per continuare il suo percorso di crescita: prima col Cesena lo scorso campionato, e quest’anno col Frosinone, sta mettendo in risalto le sue doti, tra le quali spicca il senso della posizione. Se i ciociari sperano ancora nella permanenza in serie A, lo devono anche al grande contributo dell’ottimo portiere nativo di Castiglione delle Stiviere. Continuando la nostra analisi non possiamo fare a meno di citare Marco Sportiello, scuola Atalanta, dove milita tuttora con ottimi risultati nella massima serie. Mandato a farsi le ossa dalla dea bendata nelle categorie minori al Poggibonsi, in Seconda Divisione, e poi al Carpi, in Prima, dove conquista la promozione in serie B con gli emiliani, torna in casa orobica, dove con la cessione di Consigli al Sassuolo diventa titolare all’inizio della stagione 2014/2015, nella quale sale alla ribalta per aver parato rigori a gente del calibro di Gonzalo Higuain e Rodrigo Palacio. Merita menzione nella nostra panoramica anche un altro portiere dal calibro di Mattia Perin, classe ’92, titolare inamovibile del Genoa,  già da qualche anno nel giro della nazionale maggiore .Grinta e caparbia spiccano tra le qualità di questo ragazzo, destinato  a divenire erede, almeno nell’immediato post – europeo, dell’intramontabile Buffon (a meno che quest’ultimo non decida di regalarci altre sorprese). Non possiamo fare a meno di citare, infine, altri due grandi talenti del nostro calcio: Luigi Sepe, scuola Napoli, quest’anno alla Fiorentina (dove ha esordito in Europa League), e Simone Scuffet, di proprietà dell’Udinese, prestato al Como in B, ma con grandi qualità messe in mostra qualche anno addietro, che meriterebbero sicuramente di essere esaltate in ben altri palcoscenici.

La parola d’ordine, unica ed inequivocabile per l’Italia, deve essere una sola : ripartire. Ma, almeno in porta, viste le premesse, sembrano non esserci dubbi: il futuro è assicurato.

Luca Orefice

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