Sapevate che le fiches sono state introdotte nel settore del gioco anche grazie all’Italia? Il primo casinò in assoluto, infatti, non sorse in qualche lussuosa città d’America, bensì a Venezia: il tanto vituperato Ca’ Vendramin vide la luce in occasione del carnevale veneziano, verso la metà del XVII secolo. Tuttavia, furono gli statunitensi i primi ad avere l’idea di utilizzare delle monete ad hoc nel gioco d’azzardo. Le fiches sono praticamente la valuta utilizzata per i pagamenti alla roulette e a tutte le attrattive da sala. Quando ci si presenta all’ingresso, si possono acquistare questi gettoni per evitare di impiegare denaro vero e proprio di fronte al croupier e agli altri giocatori.

Nel corso degli anni le fiches hanno assunto un significato simbolico non irrilevante e spesso hanno trovato spazio anche in scene celebri di film che hanno fatto la storia del cinema, come quelli di James Bond. Le fiches sono identificative di un casinò in tutto e per tutto: non si tratta di una semplice allegoria, in quanto ogni gettone presenta la firma della casa in cui può essere speso. Per questa ragione i più grandi appassionati arrivano anche a collezionare le fiches.

Le fiches non sono tutte uguali, ma differiscono per forme e colori, esattamente come le banconote. Come intuibile, a ogni serie di fiches corrisponde un valore diverso, ma in casi particolari come alcune versioni alternative del poker servono solo per ricordare i punti e assumono la denominazione di “chips”. Alla fin fine, l’impiego delle fiches serve solo per sveltire alcune fasi di gioco e di per sé non possono essere considerati dei veri e propri oggetti di valore. In passato, tra l’altro, le fiches venivano facilmente falsificate e il materiale di cui si compongono è stato cambiato diverse volte. Oggi rubare delle fiches sarebbe indubbiamente proibitivo, in quanto contengono dei chip che ne segnalano costantemente la geolocalizzazione.

Le fiches contribuiscono non poco a formare l’atmosfera generale che permea i casinò. I colori dei vari gettoni si confondono con quelli del tavolo verde e delle carte. Considerando che possono avere anche molteplici forme geometriche, a seconda degli importi a esse relativi, non stupisce che per alcuni giocatori siano considerati come delle reliquie. Essendo il loro utilizzo destinato alle sole operazioni interne alle sale, anche collezionare le fiches è diventato più difficile. Il succitato chip impedisce di uscire da un casinò con le fiches, che di solito vengono riconvertite in soldi veri all’uscita.

In ogni caso, già altri giochi hanno sempre fatto uso di una specifica oggettistica, quasi per tradizione. Si pensi ai legumi o ai cestini di vimini utilizzati nelle tombole, ad esempio. Non sempre, comunque, è necessario spendere delle fiches per sedersi a giocare. Non c’è bisogno di conoscere cosa sono i free spin o altre trovate dell’era digitale per capirlo: spesso e volentieri i giocatori si imbattono in giri di prova gratuiti alle slot che servono sostanzialmente a far prendere dimestichezza ai neofiti e ai curiosi. Anche nel gioco online, per quanto non sia effettivamente necessario, viene visualizzato a schermo l’ammontare delle fiches e non della propria liquidità.

Pasquale De Laurentis

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