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Pietro Citati - Fonte: www.nanopress.it

Pietro Citati, duttile scrittore e critico letterario italiano, esperto del genere biografico, si è spento oggi all’età di 92 anni. Lo ha annunciato la Repubblica, con cui Citati ha collaborato quando era in vita.

Chi era Pietro Citati

Pietro Citati nasce il 20 febbraio 1930 a Firenze da una famiglia ligure-piemontese che aveva, però, origini in Sicilia e in Emilia, e trascorre la propria infanzia e adolescenza a Torino, diplomandosi poi presso il liceo classico Massimo d’Azeglio.

Dopo una parentesi in Liguria, regione in cui si era trasferito e stabilito con la propria famiglia durante gli anni della guerra, nel 1951 si laurea in Lettere presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e, a seguito di un’esperienza di insegnamento, che lo vede impegnato in qualità di lettore sia presso l’Università di Monaco tra il 1952 e il 1954 sia a seguire come professore di scuola secondaria dal 1954 al 1959, si dedica poi negli anni Sessanta all’attività pubblicistica, collaborando con diversi quotidiani: dapprima, infatti, dal 1960 al 1972, scrive per Il Giorno. In seguito, e nello specifico dal 1973 al 1988, diventa critico letterario per il Corriere della Sera; attualmente, invece, lavorava per la Repubblica.

Citati collabora anche con riviste quali Il Punto, dove, tra l’altro, ha la possibilità di lavorare al fianco di Pier Paolo Pasolini, L’Illustrazione Italiana, Paragone e Nuovi argomenti.

Ha curato, inoltre, edizioni e traduzioni. In particolare, il 22 novembre dello scorso ,anno Pietro Citati, su proposta del Professor Piero Boitani, viene acclamato all’unanimità Presidente Fondatore della Fondazione Lorenzo Valla, che egli stesso aveva, appunto, fondato nel 1974, e proprio per la collana di “Scrittori greci e latini” traduce “Vita Antonii”.

Opere e riconoscimenti

Noto soprattutto nell’ambito della biografia letteraria, Pietro Citati è vincitore di diversi premi. Nel 1970, infatti, vince il Premio Viareggio di Saggistica con Goethe (Mondadori), nel 1981 il Premio Bagutta con Vita breve di Katherine Mansfield (Rizzoli) e nel 1984 vince il Premio Strega con Tolstoj (Longanesi).

Ha poi pubblicato altri saggi, quali Manzoni (Mondadori, 1980), Kafka (Rizzoli, 1987), La colomba pugnalata. Proust e la Recherche (Mondadori, 1995), La morte della farfalla. Zelda e Francis Scott Fitzgerald (Mondadori, 2006) e “Leopardi” (Mondadori, 2010).

Citati è anche autore de Il tè del cappellaio matto (Mondadori 1972); Alessandro (Rizzoli 1974), edizione che è ampliata successivamente con il titolo Alessandro Magno; La mente colorata. Ulisse e l’Odissea (Mondadori, 2002; Adelphi, 2018); Israele e l’Islam. Le scintille di Dio (Mondadori 2003); La civiltà letteraria europea da Omero a Nabokov (Mondadori 2005); La malattia dell’infinito. La letteratura del Novecento (Mondadori, 2008); Elogio del pomodoro (Mondadori, 2011); Don Chisciotte (2013); Il silenzio e l’abisso (2018).

Per quanto riguarda, poi, opere di genere diverso, di Pietro Citati sono sia opere storiche – si ricordi La caduta del Messico (Rizzoli, 1992) – che mitiche e antropologiche, quali La luce della notte. I grandi miti nella storia del mondo, Mondadori, 1996, L’armonia del mondo. Miti d’oggi, Rizzoli 1998 e Sogni antichi e moderni, Mondadori 2016. Tra i suoi libri più recenti figurano I Vangeli (Mondadori, 2014) e Il silenzio e l’abisso (2018).

Tra le onorificenze ricevute da Pietro Citati si ricordino quella di Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, attribuitagli nel 1996, e Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana del 2004.

In pochi giorni se ne va, così, un altro dei più grandi studiosi e letterati italiani, la cui fama, tuttavia, non potrà che rimanere eterna.

Mariella Rivelli

Mariella Rivelli
Nata e cresciuta a Potenza, in Basilicata, dove ho conseguito un diploma di maturità classica, ho studiato poi a Napoli Mediazione Linguistica e Culturale e Letterature e culture comparate. Curiosa, appassionata di lingue e culture straniere, amante della lettura, della scrittura e di ogni manifestazione culturale, durante le mie esperienze di studio e di lavoro all'estero ho imparato che non si possono esplorare e apprezzare mondi diversi senza conoscere il proprio. Credo fermamente che la determinazione sia fondamentale per raggiungere i propri obiettivi.

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