Su un letto di fiori (fonte immagine: ilbolive.unipd.it)

Una bambina trovata su una spiaggia di un paesino a strapiombo sul mare, su un letto di alghe: il nuovo libro di Banana Yoshimoto è un piccolo inno alla speranza e alla felicità.

fonte immagine: ibs.it

La trama

Miki è stata trovata da neonata su un soffice letto di alghe in riva al mare, e da quel momento è stata adottata dagli ¯Ohira, personaggi più o meno bizzarri che gestiscono un bed & breakfast in una cittadina a strapiombo sull’oceano. Miki è una ragazza così felice da sembrare quasi sciocca, ma non le importa perché ha tuttoquello che si può desiderare. La sua quiete è però turbata da alcuni episodi inquietanti che non sa spiegare: una strana signora che si aggira intorno alla loro casa, sassi misteriosi comparsi nel vialetto, mucchietti di ossa spuntati nel giardino del palazzo accanto. Insieme alla sua famiglia e all’amico Nomura, Miki imparerà che la vita è più grande di quanto pensasse, che il mondo è ricco di misteri e meraviglie, e scoprirà che l’amore, come l’odio, può essere il motore di storie inattese.

Su un letto di fiori è l’ultimo romanzo pubblicato in Italia della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto. Uscito in Giappone nel 2013, questo romanzo condensa tutta la poetica dell’autrice, ponendo l’attenzione sul mondo intimo della protagonista e sulla sua vita semplice. Semplice ma non per questo infelice, anzi: lontana dalle frenesie e dalle ambizioni del mondo la vita di Miki è incentrata sugli affetti, la cura di sé e degli altri, la gioia che offre la quotidianità dove poter riconoscere la bellezza.

Una trama semplice, uno stile piano, un romanzo breve in cui si ritrova la sensibilità narrativa di Banana Yoshimoto, una storia fatta di luce e ombre, una storia piena di mistero e illuminata da momenti di gioia assoluta. Miki sceglie di vivere come se fosse distesa su “un letto di fiori”, grata alla famiglia che l’ha adottata, che l’ha amata e la ama, pronta ad ascoltare sé stessa e il mondo che la circonda, soprattutto se sovrannaturale. Yoshimoto chiede a chi la legge di superare il velo tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, di accogliere ciò che è al di là della realtà tangibile, usare il sogno come una via privilegiata per comunicare con i defunti e con la parte più intima di noi. La magia è presente per tutta la storia: il nonno di Miki che vede realizzati i suoi desideri, i morti che appaiono in sogno, il senso di minaccia incombente che pare prendere il sopravvento fino ad arrivare alla risoluzione della storia e allo svelamento dei misteri.

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Nel suo essere così breve Su un letto di fiori riesce comunque ad avere un significato che è più grande di quello che appare: la ricerca della felicità della protagonista, i vari personaggi che accompagnano il mistero, l’amore che Miki imparerà a vedere in tutte le strade su cui ci conduce la vita, il valore straordinario che anche la vita più ordinaria può avere se solo ci fermiamo – noi tutti – a osservare quanta bellezza ci circonda. Ricordando sempre che i sentimenti più forti, più cattivi – l’amore e l’odio – sono anche quelli imprevedibili.

Banana Yoshimoto ha scritto un romanzo luminoso e pieno di speranza. Buona lettura.

Valentina Cimino

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