Un romanzo piccolo, intenso e tenero, un libro da portare sotto l’ombrellone in questa estate 2021: La ragazza del convenience store di Murata Sayaka, bestseller giapponese, racconta la storia di una donna diversa dalle altre persone.
Nei konbini in Giappone risuonano sempre mille rumori. Dal trillo all’ingresso che annuncia l’arrivo dei clienti alla voce cantilenante di una star della TV che pubblicizza nuovi prodotti e si diffonde nel negozio attraverso gli altoparlanti. Dal saluto dei commessi che accolgono i clienti gridando a perdifiato ai bip dello scanner alla cassa. Il tonfo dei prodotti sul fondo del cestino della spesa. Il fruscio dell’involucro di cellophane di dolcetti e focaccine. Il ticchettio dei tacchi sul pavimento. Una miriade di suoni che si fondono tra loro e si insinuano dentro di me senza sosta: è la ‘musica del konbini’.
Inizia così La ragazza del convenience store, romanzo della scrittrice giapponese – molto amata in patria – Murata Sayaka. Tutta la trama del romanzo si concentra all’interno dei konbini, piccoli supermercati molto diffusi in Giappone che vendono di tutto, dagli snack più assurdi al cibo tradizionale giapponese. Keiko, la protagonista del romanzo, ha 36 anni e da quando ne ha 18 lavora in uno dei tanti convenience store.
La sinossi del romanzo: La trentaseienne Furukura Keiko è single e molto introversa. È sempre stata una ragazza strana, ragion per cui ha deciso di provare a conformarsi alle aspettative della società e della famiglia abbandonando gli studi per lavorare in un konbini, un piccolo convenience store giapponese aperto 24/7.
È qui che è impiegata da diciotto anni, con un contratto part-time. I suoi genitori e le poche amiche d’infanzia sono preoccupati per lei e sperano che presto o tardi possa sistemarsi e mettere su famiglia. Keiko, però, sembra incapace di adeguarsi alla norma, si è sempre comportata “in modo diverso”, per usare un eufemismo. Ed è con questo spirito anticonformista che paradossalmente affronta ogni cosa nell’universo circoscritto del konbini, al quale si consacra nella maniera più assoluta. Il suo posto nel mondo lo ha trovato proprio qui, dove tutto accade come se fosse scritto in un manuale ed è sufficiente attenersi alle regole per essere efficiente, la migliore commessa possibile. Finché non incontra Shiraha, un nuovo e strambo collega trentacinquenne in cerca di moglie, il quale è convinto che il mondo si sia fermato all’epoca preistorica…
Per Keiko potrebbe trattarsi dell’occasione per lasciare il suo amato konbini e creare finalmente una famiglia, soddisfacendo le aspettative dei suoi cari? O il mondo del konbini, con le sue precisissime regole e il suo singolare valore simbolico, avrà la meglio?
In questo minimarket, in questo lavoro, Keiko cerca di appiattire la sua esistenza al concetto di normalità, a quelle che sono le aspettative altrui di come si dovrebbe vivere la propria vita. Passa le giornate a lavoro cercando di alleviare il proprio senso di inadeguatezza – inadeguatezza che lei sente per colpa degli sguardi altrui – servendo i clienti. Tutti i pensieri che le vengono rivolti non le interessano: la sua idea di vita è lontana dai concetti di evoluzione e miglioramento, per lei il mondo è una semplice questione di ordine e pulizia, una continua e costante ripetizione di rituali tutti uguali che smettono di esistere e avere senso fuori dal konbini in cui lavora. La “normalità” – quella che la società considera tale – la etichetta e la rifiuta: lei è quella strana, lei è la diversa. Almeno fino al momento in cui incontrerà qualcuno ancora più strano di lei: il collega Shiriba, convinto di vivere nell’epoca preistorica e in cerca di moglie.
Questo romanzo parla di non conformità, nubilato, celibato e ruoli imposti dal genere: “È vero Keiko, faresti meglio ad accasarti. Prima o poi uno lo trovi, no? Voi donne siete fortunate, avete sempre una scorciatoia a disposizione”. La trama si sposta adesso sulla decisione di sposare Shiriba: entrambi privi di qualsiasi ambizione, per sfuggire alle continue, inopportune, domande sulla loro condizione di single, decidono di rifugiarsi in un matrimonio fittizio.
Keiko è un personaggio disarmante, non convenzionale, logico, estremamente rigoroso, una donna che capisce il valore assoluto della libertà nel momento in cui si illude di voler seguire la via che gli altri pensano dovrebbe seguire.
Con questo romanzo – che ha venduto più di un milione di copie in Giappone e ha vinto il premio Akutagawa, consacrando Murata Sayaka come l’autrice di narrativa contemporanea più apprezzata del panorama letterario giapponese – viene offerto a chi legge un nuovo sguardo sulla società e una nuova prospettiva sul mondo.
Valentina Cimino