Vi accompagniamo nello studio statistico del campionato del Napoli, attraverso le stime degli Expected Goals secondo i calcoli dell’analista Micheal Caley che rende pubblici i suoi punteggi per le big di Serie A. Per una comprensione preliminare degli Exp Goals (acronimo), indice statistico simile all’Expected Value (comunemente il valore atteso) suggeriamo di sfogliare le pagine del sito Libero Pensiero che ne ha trattato a partire dagli Europei di Francia 2016.

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Alla sesta giornata di campionato il Napoli di Maurizio Sarri è secondo in classifica ad un punto dalla Juventus, nonostante abbia ceduto ai bianconeri il proprio miglior calciatore della passata stagione. Inoltre, tre rigori mettono in discussione il tabellino dei due pareggi della squadra azzurra (a Pescara e a Genova), che in caso di concessione (almeno quello di Pescara era netto) avrebbero visto il Napoli primo in classifica (se ne fosse stato realizzato almeno uno).

La capacità realizzativa di una squadra è misurata dai gol realizzati, ma un passo avanti in termini di analytics – come dicono sui siti di storytelling – è indagare i gol stimati. In tal senso, ogni tiro ha una sua probabilità storica di mutarsi in gol, quindi, risulta interessante valutare quanto una squadra sia stata pericolosa in attacco, sia in ambito descrittivo che predittivo. Si intende, dunque, verificare le differenze tra ciò che è stato raccolto (gol) e quanto si è seminato (Exp Goals). Ciò fatto, si possono fare confronti, analisi e previsioni.

In Figura, si nota la progressione degli Exp Goals (in rosso) contro quella dei gol (in blu) secondo lo stesso trend. Le due curve tendono ad allontanarsi nelle ultime giornate di campionato, confermando che l’attacco del Napoli – come vi abbiamo già mostrato – sta superando le aspettative. Il Napoli avrebbe dovuto segnare 9 gol, approssimando gli 8.9 Exp Goals, ma ne ha messi a segno 14. Una differenza di 5 Goals che evidenzia la lucidità degli azzurri per un ritmo sopra le previsioni. Per quanto riguarda i gol subiti, invece, la squadra di Sarri avrebbe dovuto subire 4 gol, a fronte di 3.8 Exp Goals avversari, rispetto ai 5 incassati. Ad ogni modo, lo scarto dei gol subiti tende a diminuire nelle ultime gare in ragione di un miglioramento della fase difensiva. La capacità offensiva è, invece, più stabile durante il corso di questa prima frazione di campionato.
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In termini di differenza reti, il delta Exp Goals è di 5, ben 4 gol in meno di quello vero. Un range coerente con quanto mostrato in Figura. Infine, ricapitoliamo le stime Exp Goals per le ultime due giornate. In Genoa – Napoli 0 a 0 si ha un risultato alternativo di 0.7 a 0.9, cioè un 1 a 1, mentre, in Napoli – Chievo 2 a 0, si ha uno 0.7 a 0.4, quindi un 1 a 0. Ad ogni modo, è doveroso rammentare che queste stime non tengono conto dei calci di rigore, aggiunti al pari di un possibile gol dal valore pieno di +1. In tal senso, come detto nell’introduzione, i rigori negati pesano non solo in classifica ma anche nei trend Exp Goals.

Fabio Fin

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