Emergenza siccità in tutta Italia: da nord a sud si contano i danni
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E’ emergenza siccità in tutta Italia: da nord a sud si contano già i danni. Nel basso Piemonte, terra di grandi vigne e noccioleti, la situazione sta diventando sempre più preoccupante. La portata dei fiumi si è ridotta notevolmente in tutta la regione creando non pochi problemi in quelle zone dove le piogge cadute nei mesi scorsi sono state meno frequenti che altrove.

Ad aggravare la siccità in molte regioni come il Piemonte non è solo la carenza di piogge ma anche il grande caldo intenso e prolungato del mese di agosto. Gli incendi (quasi al 99% di natura dolosa) che da luglio ad oggi hanno letteralmente devastato ettari e ettari di macchia mediterranea in Sardegna, Sicilia, Calabria e il tutto il resto del meridione d’Italia, evidenziano un problema da non sottovalutare. Secondo i dati dell’European Drought Observatory, l’Italia è fra i Paesi europei che stanno registrando condizioni di siccità estrema e conseguente aridità.

La mancanza di piogge di queste settimane inasprisce la siccità e crea problemi al comparto dell’agricoltura: molte colture e alberi anche nelle foreste stanno cominciando a perdere le foglie con largo anticipo rispetto ai tempi naturali. Un chiaro segnale di uno “stress idrico” sempre più marcato, dovuto alle alte temperature e all’assenza di precipitazioni in grado di ricaricare le falde superficiali, utili alla sopravvivenza di molte specie.

La vigna seccata nel veronese. Fonte foto: Daily Verona Network Group

L’assenza delle piogge comporta enormi problemi economici i cui effetti possono protrarsi nel lungo periodo. Le piante da frutto, a esempio, hanno bisogno di un grosso quantitativo di acqua che, a causa delle mancate precipitazioni, si riduce notevolmente. I risultati posso essere catastrofici, soprattutto per le casse delle aziende produttrici: prodotti di bassa qualità o addirittura, nei casi più gravi, la completa assenza di frutti. Meno qualità e meno produzioni si traducono in una crisi economica per moltissime imprese del settore ortofrutticolo.

Ad aggravare la siccità e quindi la situazione nei terreni destinali alle coltivazioni è il cambiamento climatico che alle nostre latitudini sta già facendo sentire i suoi gravi effetti: lunghe e intense ondate di calore, forti temporali, eventi meteo estremi che oltre ai danni economici, sono causa di disastri ambientali e sociali molto rilevanti.

Come riporta il sito del WWF Italia, «Gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi della storia e anche il decennio 2010-2019, è stato il più caldo da quando esistono registrazioni attendibili e regolari della temperatura. Dagli anni ’80, ogni decennio successivo è stato più caldo di tutti i precedenti tornando indietro fino al 1850». Il 2019 è stato il secondo anno più caldo mai registrato, con un aumento medio della temperatura globale di circa 1,1°C, rispetto all’era pre-industriale. «La comunità scientifica è ormai unanime nell’indicare le attività umane quali responsabili della crisi climatica, in particolare a causa dell’aumento dei gas serra immessi nell’atmosfera. La concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli record: l’anidride carbonica è aumentata del 147%, il metano del  259% e il protossido di azoto del 123% rispetto ai livelli preindustriali».

La siccità rappresenta dunque una problematica che necessità di soluzioni immediate, pena l’aggravarsi di una situazione già oggi insostenibile. Come sostiene Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, «Nel 2050 la domanda mondiale di acqua dolce aumenterà del 55% e il 40% della popolazione soffrirà la sete. L’Italia, tra i 28 Paesi dell’Unione Europea, è quello con il maggior prelievo di acqua potabile, ed è al primo posto per consumo pro-capite con 220 litri al giorno per abitante. Oggi, il Paese necessita di importanti investimenti infrastrutturali anche e soprattutto nel settore idrico, dove le perdite di rete sono superiori al 42%». L’acqua rappresenta un diritto inalienabile affermato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, un elemento vitale per cui occorre e occorrerà lottare affinché venga riconosciuto come bene primario da tutelare.

Ottavio Currà

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