In un panorama giornalistico scarno di analisi sportive, fatte salve quelle sulla condotta arbitrale, ove è d’attualità il glamour e la commedia, ci proponiamo di ricondurre il dibattito all’analisi scientifica, con l’obiettivo di presentare anche al pubblico italiano analisi di qualità. Nel corso degli Europei abbiamo introdotto l’analisi degli indici statistici IPO e xG, mentre ora ci concentreremo su tematiche di contorno – come l’analisi della scelta di tiro – sempre grazie all’ausilio dei numeri.

Il portale olandese di analisi sportve 11tegen11 si è posto un quesito che noi abbiamo accolto:

Le squadre decidono dove effettuare un tiro anche in base al punteggio di gara?

Ora potremmo fare mille ipotesi, ma non abbiamo il patentino da opinionista, allora ci affidiamo alle uniche ipotesi a cui si può rispondere con la certezza dei numeri: quelle statistiche.

Innanzitutto definiamo le variabili: le zone di tiro costituiscono 4 parti di un campo da calcio, opportunamente create. La Z1 è l’area piccola, la Z2 è la porzione dell’area di rigore prossima alla porta, la Z3 è composta dalla restante parte dell’area di rigore e dalla sua prossimità esterna centrale, mentre la Z4 comprende tutte le altre parti rimanenti. In figura è possibile prenderne visione.

le zone di tiro
le zone di tiro

Per stati di gioco (game states – GS), invece, si intendono i differenziali nei gol tra le due squadre in una partita. Consideriamo G0 (pareggio), G+1, G-1 e G+2 e G-1, con questi ultimi che si riferiscono a differenziali dai due gol di scarto in poi.

Prima di rispondere alla domanda principale, proponiamo la matrice del tasso di conversione, ove per esso intendiamo la proporzione del numero di gol sul numero di tiri totali (i valori sono normalizzati, ad esempio lo 0.2 esprime una percentuale del 2%). Non è stata considera Z1 perché qui il tasso è almeno pari allo 0.8, rispetto ad un numero di tiri molto basso. Abbiamo allora i tassi per Z2 (0.2), Z3 (0.08), Z4 (0.03), suddivisi poi per gli stati di gioco. Si nota che la squadra sopra di 1, 2 o più gol ha i tassi man mano più alti per ogni zona offensiva, viceversa per chi è sotto nei gol sono più bassi man mano.

Allora il differenziale di gara sembra una variabile discriminante in termini di tasso di conversione.

matrice del tasso di conversione
matrice del tasso di conversione

Ma torniamo all’argomento principale, cioè valutiamo se gli stati di gioco influenzano la quantità di tiri delle squadre dalle differenti zone. Proponiamo la matrice delle frequenze di tiro. La logica sottostante è la medesima della precedente, con stavolta le percentuale di tiro delle squadre in Z2, Z3 e Z4 nei diversi stati di gioco (l’esclusione della Z1 fa sì la somma dei valori in colonna non sia 100).

matrice di tiro
matrice delle frequenze di tiro

La maggior parte dei tiri avviene in Z4 (cioè da molto lontano), ma in numero quasi pari anche da Z2 (cioè in area di rigore), con lo 0.36; mentre sono quasi lo 0.3 a ridosso dell’area e al suo interno ma in posizione defilata rispetto la porta. Solo lo 0.008 in area piccola Z1. Salvo per GS+2 le proporzioni in colonna sono mantenute rispetto il livello generale.

In caso di parità, si tenta di colpire da lontano con il ‘tiro della domenica’, oppure da vicino per il noto maggior tasso di conversione in Z2. I tiri da lontano diminuiscono in caso di non parità e sono effettuati soprattutto quando si è in svantaggio. In caso di vantaggio, infatti, si propende a tirare soprattutto da vicino, anche per motivi tattici, cioè per non perdere palla e innescare transizioni avversarie. Quindi le squadre vincenti preferiscono tirare da vicino, ove il tasso di conversione generale, ma soprattutto il proprio grazie alla qualità dei tiratori, è più elevato. La nostra risposta alla domanda principale è allora affermativa: il differenziale di gara è ancora una discriminante.

Ovviamente, le osservazioni sono relative al campionato olandese. Nei prossimi articoli di genere saranno affrontati altri spunti, fino a giungere ad una connessione tra le zone di tiro e i nostri amati xG.

Fabio Fin

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