Primavera anticipata: il preoccupante fenomeno dei ciliegi in fiore
Scorcio popolato da ciliegi in fiore nella cittadina di Yoshino, Prefettura di Nara. Fonte: Wikimedia Commons

Sin dall’antica Grecia, la Primavera viene associata al ben noto mito di Persefone, poiché è il suo ritorno salvifico sulla terra a mettere fine all’inverno, allo struggimento. In Giappone, dove l’equinozio di primavera è un evento molto sentito, si parla invece di Primavera higan, che letteralmente significa “altra sponda”, come simbolo del passaggio dal buio alla luce e come periodo di risveglio.

Ma cosa accadrebbe se l’arrivo della primavera smettesse di essere salvifico e auspicabile e diventasse addirittura pericoloso? È quello che si sta verificando negli ultimi anni con segnalazioni di inverni sempre più brevi e caldi che lasciano il posto a primavere decisamente precoci. Proprio il fenomeno della fioritura dei ciliegi, che rappresenta un tratto connotativo nel Paese del Sol Levante, ci dà la misura dell’emergenza climatica che stiamo attraversando. A Kyoto, infatti, la prima fioritura è stata registrata il 23 marzo, così come a Osaka, dove il 25 marzo è stato già possibile osservare i primi ciliegi in fiore: il fenomeno, ormai, si verifica tendenzialmente quindici giorni prima rispetto a quanto accadeva un secolo fa.

Ma gli squilibri climatici implicano anche una sovversione dei trend, benché recenti: proprio quest’anno, infatti, le piogge forti e costanti e il freddo intenso e atipico hanno causato un ritardo di circa due settimane rispetto allo scorso – e cinque rispetto alla media – nella fioritura dei ciliegi presenti nella capitale Tokyo. Secondo la Japan Meteorological Corporation, infatti, il picco di questo fenomeno naturale era atteso per l’1 aprile, e si è effettivamente verificato solo nel corso della prima settimana del mese.

Ciliegi in fiore con prospettiva sul Castello di Takeda, Asago. Fonte: Wikimedia Commons

In qualunque prospettiva la si legga, insomma, stiamo assistendo al dispiegamento degli ulteriori drammatici effetti di una crisi climatica che rischia di diventare incontrovertibile e che rischia di mettere a repentaglio la tradizione millenaria dell’Hanami, dedita alla contemplazione dei ciliegi (Sakura).

Dai festival agli haiku, brevi componimenti poetici, il Sakura è da sempre celebrato in Giappone come simbolo della transitorietà e caducità della vita per via della sua natura delicata e breve, ma è anche simbolo delle virtù del samurai quali onestà, coraggio, lealtà e purezza. Un albero, quindi, intriso di miti, leggende e spiritualità che suscita commozione e meraviglia in tutto il mondo, tanto da far sì che la tradizione nipponica dell’Hanami venga adottata ogni anno da altre culture.

Anche in Italia è possibile immergersi nell’atmosfera del Sol Levante, particolarmente conosciuto è il Parco del Lago dell’EUR a Roma, meta ambita da coloro che desiderano contemplare la bellezza dei Sakura in fiore. Tuttavia, i fattori climatici che continuano a compromettere flora e fauna non ci consentono di escludere possibili ripercussioni future sulle tradizioni legate al ciclo delle stagioni e alla terra. 

«La sbocciatura precoce rende i fiori di ciliegio più vulnerabili alle gelate primaverili» dichiara per il Washington Post Theresa Crimmins, direttrice del National Phenology Network. Di conseguenza c’è grande preoccupazione anche per le api, che «[…] sono insetti chiave per i ciliegi. Se questi fiori fioriscono quando le api non sono ancora attive, ciò può condurre a una scarsa impollinazione. Ma anche la vita delle api è in pericolo: i fiori di ciliegio sono infatti una risorsa alimentare molto importante quando gli impollinatori tornano in attività dopo il letargo invernale» continua Crimmins.

Benché la bella stagione sia sempre attesa con entusiasmo, è bene augurarsi che questa non sopraggiunga in anticipo sui tempi per preservare i cicli della natura e per poter sempre godere di bellezze come i ciliegi in fiore.  

Melissa Sellitto

Cresciuta tra Jane Austen e le sorelle Brönte, molto spesso scrivo e il più delle volte leggo ed esploro. Mi piacciono le montagne, i lunghi viaggi e il tè caldo a ogni stagione. Mi alleno alla meraviglia. Nel 2019 ho pubblicato la mia prima raccolta poetica, Gli anni difficili.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.