Cultura e accessibilità, queste le parole chiave del progetto partenopeo che ha portato alla nascita del Polo digitale di Napoli.

Cultura, storia, arte, manoscritti, incunaboli, documenti, libri rari e di pregio, incisioni, tutto a portata di click.

In una società come quella occidentale, tormentata dall’incessante ricerca di soluzioni sempre più “smart”, per semplificare ogni attività quotidiana: dalla lettura del giornale locale online, alla prenotazione della cena grazie ad un’ app, non ppoteva fare eccezione il mondo legato alla cultura, riformulato in chiave moderna, frammentato e decontestualizzato, a favore di una digitalizzazione sinonimo di accessibilità.

In altre parole, la cultura del XXI secolo si allontana sempre più dalla ieraticità del “Museo Tempio”,  per avvicinarsi al “Forum”, sinergico, aperto, che oggi si potrebbe definire “open source”.

Partendo da questi punti è nato a Napoli il Polo Digitale degli Istituti Culturali. Un progetto realizzato in soli 3 anni, l’iniziativa partì infatti nel Luglio del 2013, abbracciato da 5 Istituti, costato 1 milione di euro, finanziati  grazie a fondi europei del Por-Fesr 2007-2013, destinati appunto alla digitalizzazione e messa in rete di archivi e biblioteche pubblici e privati.  Inizialmente i vari Istituti di cultura avevano ottenuto 200 mila euro ciascuno. Una somma irrisoria per un progetto così grande. Venne dunque presa una decisione che pose basi fondamentali  per la realizzazione dello stesso:  quella di sommare  i singoli finanziamenti, aggiungendo altri 200 mila euro dai bilanci di ciascuno. Una sinergia che ha modificato radicalmente la fruizione di quella cultura e di quel patrimonio, rendendolo  accessibile a tutti e in modo gratuito.

polo digitale di cultura a napoli
“La lettera di Einnstein a Croce”

Un patrimonio che conta oltre seicentomila file “open source” provenienti dall’Istituto Italiano per gli Studi Storici, dal Pio Monte della Misericordia, dalla Società Napoletana di Storia Patria, dalla Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, dalla Cappella del Tesoro di San Gennaro.

Un team di esperti ha lavorato nei singoli istituti culturali per creare “Metafad”, una piattaforma sviluppata in collaborazione con il partner tecnologico Gruppometa, cuore del sistema di gestione del Polo digitale.

Il portale renderà accessibili oltre 200 mila pagine di testi a stampa, incunaboli, documenti, periodici di pregio, 330 mila pagine d’archivio di documentazione moderna e contemporanea, 70 mila file di materiale grafico, tra dipinti, foto e manoscritti.  Tra questi moltissime opere che finalmente verranno sottratte all’oblio e all’impossibilità di avervi accesso, talvolta proprio per la loro unicità e rarità.

polo digitale napoli
Luca Giordano, lo studio per il dipinto a olio “Consacrazione della basilica desideriana ne 1071”

Faranno parte di questo patrimonio digitale “La lettera di Einsten a Croce”,  “Apparato effimero con macchina da fuoco artificiale raffigurante l’incendio di Troia, dopo il 1775” di Nicola Fiore, lo studio per il dipinto a olio “Consacrazione della basilica desideriana ne 1071” di Luca Giordano e altre opere rare.

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Nicola Fiore, “Apparato effimero con macchina da fuoco artificale raffigurante lincendio di Troia dopo il 1775”, matita-inchiostro-acquerello

Un vero e proprio tesoro della cultura partenopea alla portata di tutti e posto su un’unica piattaforma digitale. La presentazione di questo progetto, già radicalizzato nel resto d’Europa, seppur in altre forme, avverrà martedì 15 Novembre, nella cornice del Maschio Angioino, sede della Società napoletana di Storia Patria. Ad introdurre l’incontro sarà Renata De Lorenzo, saranno presenti anche il sottosegretario Mibact  Antimo Cesaro , il direttore della Biblioteca universitaria di Napoli e della Biblioteca dei Girolamini Raffaele De Magistris, la direttrice generale per le politiche culturali della Regione Rosanna Romano, Simonetta Buttò, il direttore dell’Istituto centrale per gli archivi Stefano Vitali, Paolo Franzese, Rossana Rummo e Giampaolo Leonetti.

Il portale web sarà online a Dicembre, ma lo si potrà visitare in anteprima durante la presentazione, attraverso due tavoli touch screen, che consentiranno la navigazione.

Viene dunque fatto un altro importante passo affinché si abbattano tutte le barriere: non solo fisiche e mentali, ma soprattutto emotive ed economiche, per una cultura di tutti e per tutti.

Alessia Centi Pizzutilli

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