ORE 17.15 – ECCO LA SENTENZA – Arriva la sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum: bocciati ballottaggio e candidature multiple dei capilista; resta il premio di maggioranza. La decisione è arrivata dopo una lunga Camera di Consiglio, terminata soltanto pochi istanti fa.

I giudici, riuniti sia ieri che oggi, si sono così pronunciati sulle questioni di legittimità costituzionale, sollevate da cinque diversi tribunali ordinari: Messina, Torino, Perugia, Trieste e Genova. Si specifica, inoltre, che, dopo tale sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione.

Sulla bocciatura del ballottaggio e delle candidature multiple dei capilista già si vociferava un giudizio della Corte in questo senso da ieri. Lo stesso per quanto concerne la conferma del premio di maggioranza – per quella lista che supera il 40% del consenso – anche grazie alla sentenza n. 1/2014 sul Porcellum, la quale lo eliminò da quella legge elettorale soltanto perché non agganciato ad una soglia di voti. Seppur ieri, dunque, molti avvocati contro la legge elettorale avevano chiesto di rifiutare il premio di maggioranza in virtù della salvaguardia del principio della rappresentatività (affossato nella legge dal principio di governabilità), la Corte ha accettato la tesi dell’Avvocatura generale dello Stato secondo cui «la Costituzione non vincola il legislatore in modo totale al proporzionale puro».

In ogni caso, le motivazioni che andranno a completare la sentenza di quest’oggi, e che daranno importanti indicazioni al legislatore, arriveranno a metà febbraio.

Ecco, infine, il testo della sentenza:

Oggi, 25 gennaio 2017, la Corte Costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale della legge elettorale n. 52 Del 2015 (c.d. Italicum), sollevate da cinque diversi tribunali ordinari. La Corte ha respinto le eccezioni di inammissibilità proposte dall’Avvocatura generale dello Stato. Ha inoltre ritenuto inammissibile la richiesta delle parti di sollevare di fronte a se stessa la questione sulla costituzionalità del procedimento di formazione della legge elettorale, ed è quindi passata all’esame delle singole questioni sollevate dai giudici.

Nel merito, ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal tribunale di Genova, e ha invece accolto le questioni, sollevate dai tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono.

Ha inoltre accolto la questione, sollevata dagli stessi tribunali, relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell’art. 85 Del d.P.R n. 361 Del 1957. Ha dichiarato inammissibili o non fondate tutte le altre questioni. All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione.

ORE 14.00 – La Camera di Consiglio dei giudizi della Corte Costituzionale è ancora riunita. La sentenza dunque sul giudizio di costituzionalità riguardo l’Italicum tarda ad arrivare.

ORE 13.00 – Si è aperta questa mattina alle ore 9.30 la Camera di Consiglio dei giudici della Corte Costituzionale, chiamata a esaminare la legge elettorale proposta dall’ex governo Renzi, l’Italicum.

I punti messi in discussione, e su cui dovrà esserci il giudizio di costituzionalità sono: il ballotaggio, il premio di maggioranza, i capilista bloccati e le multicandidature.

La decisione è attesa a momenti secondo quanto annunciato ieri dalla Corte stessa.

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