È in atto un progetto, presentato dal Propeller giovedì 26 gennaio alla Lega navale del Molosiglio, che prevede il completo restyling dei Magazzini Generali del porto di Napoli.

Uno spazio di novemila metri quadrati in stato di abbandono ormai da tempo. Le proposte per dargli nuova vita sono state tante, a partire dalla creazione di un grande cinema multisala alla conversione di questi in un centro commerciale. Alla fine si era deciso di raderli al suolo ma la Soprintendenza ha ribaltato la situazione decidendo di porli sotto tutela. Così, il Propeller ha optato per la realizzazione di un progetto che farà dei Magazzini Generali del porto di Napoli un grande polo museale che rilancerà lo scalo marittimo.

I temi focali che saranno presenti in questo grande museo in riva al mare saranno, in primo luogo, le testimonianze della storia marittima napoletana e, contemporaneamente, l’emigrazione. È stata finalmente trovata una collocazione adatta per i tantissimi reperti trovati negli scavi del metrò: le navi romane, quasi integre e rinvenute a piazza Municipio, sono destinate a diventare l’attrazione principale. Con queste saranno anche esposti i pezzi dei relitti delle navi della flotta borbonica affondata nel Golfo dall’ammiraglio Nelson nel 1798 e tantissime altre testimonianze dell’epoca angioina. Il porto di Napoli, inoltre, possiede un vasto archivio sull’emigrazione: foto, documenti, oggetti. Il tutto va catalogato con l’aiuto di altri musei, come quello di Bagnoli.

Il costo del polo museale sarebbe di circa 40 milioni, tra ristrutturazione e sale espositive, Gennaro Matacena spiega: “Ci sono novemila metri quadrati in cui allocare il polo del mare e dell’emigrazione. Parte di essi però è destinata ad attività economiche che dovrebbero creare reddito e quindi far autofinanziare il museo. Come un polo dello shopping, locali e bar”. Prevista anche una terrazza sul Golfo.

Napoli

Al progetto ci sono già 38 adesioni: da Umberto Masucci, presidente del Propeller, a Confindustria, dagli armatori ai rappresentanti di Comune e Regione. Secondo Pietro Spirito “la copertura economica non è un problema, i fondi del Grande progetto prevedono un restyling soprattutto nella parte che si affaccia verso la città. La difficoltà è condividere, programmare la governance. Ma mi sembra che siamo sulla buona strada”.

Infine, come ha voluto sottolineare Gennaro Matacena nell’incipit del progetto, questa sarebbe una grande revanche per Napoli e per il suo porto poiché  “nel rapporto con il mare Napoli non ha costruito imperi, come altre città italiane, ma ha consolidato uno straordinario patrimonio culturale ed economico. L’istituzione di un Museo del Mare colmerebbe una colpevole lacuna e rappresenterebbe un forte polo di attrazione culturale e turistico“.

Daniela Diodato

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