Luci e ombre al teatro Brancaccio di Roma per l’unità della sinistra dopo l’appello lanciato dalla costituzionalista Anna Falcone e dal critico d’arte Tomaso Montanari.

Un Teatro Brancaccio strapieno per “Un’assemblea popolare per la democrazia e l’uguaglianza”,  primo momento di incontro e discussione successivo al citato appello lanciato dal critico d’arte Tomaso Montanari e dalla costituzionalista Anna Falcone e che ha visto la partecipazione di numerosi soggetti (da esponenti di associazioni ai partiti, passando per esponenti della società civile fino a giungere a espressioni di liste civiche presenti alle amministrative di giugno), che orbitano attorno al mondo della sinistra e che rappresentano, su tutto il territorio nazionale, vertenze, lotte e visioni alternative della società e del mondo.

«Una coalizione civica di sinistra che parta dai valori della Costituzione portati avanti durante la campagna referendaria in vista del 4 dicembre scorso ed alternativa al Partito Democratico di Matteo Renzi».

In questa frase, più volte ripetuta da Tomaso Montanari e Anna Falcone, vi è la sintesi dell’incontro tenutosi il 18 Giugno e aperto da Montanari che, a partire dal “popolo della Costituzione”, ha tracciato tematica per tematica le questioni da affrontare per «la costruzione di un fronte unico che metta al centro un’idea di democrazia che è esplicabile nella frase di Aristotele per cui se i poveri detengono il potere allora è veramente democrazia, e che punti a ribaltare il tavolo della sinistra partendo dal basso e rompendo con la sinistra che fa il lavoro della destra».

Un incontro segnato, nelle parole degli oltre 30 intervenuti, dalla «lotta alle politiche di smantellamento dei diritti e dello stato sociale portate avanti da chi ha governato il paese in questi anni, da una forte opposizione alla governabilità ad ogni costo e per la rappresentanza, dalla voglia di portare rappresentanza democratica di sinistra nelle istituzioni attraverso tutte le soggettività civiche che sono state costruite sui territori divenuti fabbriche della diseguaglianza, dalla costruzione al di fuori da quel centro-sinistra alla Tony Blair che negli anni ha fatto il lavoro della destra votando e mettendo in piedi tutti quei progetti di distruzione dei diritti e di privatizzazione dei beni comuni, dalla difesa della conoscenza e di un’istruzione accessibile a tutti, da una rappresentanza che porta a galla la parte sommersa della società con i partiti, le associazioni e le realtà con un’idea alternativa di società».

A chiudere, invece, dopo gli interventi degli ospiti, la costituzionalista Anna Falcone che ha parlato «di nuovo entusiasmo e di una sinistra che fa politica tra la gente con felicità in contrasto con ciò che è stato fatto negli ultimi 20 anni a sinistra contro i cartelli elettorali  e per la definizione di un percorso chiaro e condiviso».

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La costituzionalista Anna Falcone e il critico d’arte Tomaso Montanari al teatro Brancaccio

Non mancano però le note negative di un’assemblea con diverse contestazioni, legate alla presenza in prima fila di numerose figure politiche che negli anni hanno posto quelle basi politiche che l’assemblea romana vorrebbe mettere da parte nel futuro (Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani in primis), all’intervento di Miguel Gotor (MDP) che ha invitato tutti i partecipanti all’assemblea del teatro Brancaccio a partecipare all’incontro organizzato dal campo progressista di Giuliano Pisapia (l’ex sindaco di Milano ha rifiutato di partecipare all’evento romano affermando letteralmente che “non c’erano le condizioni”); fino all’esclusione dalla lista degli interventi dei ragazzi di “Ex Opg occupato – Je So Pazzo” (che avevano scritto un comunicato contrario alla modalità dell’evento ed erano stati invitati a partecipare da Anna Falcone in persona).

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Il teatro Brancaccio strapieno per l’iniziativa di Anna Falcone e Tomaso Montanari

In definitiva quella del Teatro Brancaccio è stata un’assemblea che ha posto più interrogativi che certezze. Si è innescata, infatti, tra i numerosi partecipanti e nel mondo della sinistra, una discussione successiva sugli accadimenti interni all’assemblea e sulle modalità di costruzione oltre che sulla presenza di figure, definite da alcuni, ambigue. Numerose sono, dunque, le domande che vengono poste su parole chiave come “sinistra unita”, “dal basso” e “alternativa” che non trovano sempre risposte convincenti nei fatti.

Gerardo Ragosa

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