Con Balouo Salo le comunità locali prendono voce
©Balouo Salo

Sono passati ormai più di 10 anni da quando Raoul Vecchio è partito per la prima volta per il Senegal, in un viaggio esplorativo nel sud del Paese destinato a cambiare per sempre la sua vita. Il giovane attivista ha preso questa decisione in seguito ad un incontro casuale con il mediatore culturale Jali Diabate, insieme al quale ha fondato Balouo Salo. Laureato in ingegneria, Raoul – presidente dell’associazione umanitaria no profit – ambiva ad aiutare il prossimo sfruttando le sue conoscenze per la realizzazione di progetti sociali. Mentre Jali, di origine senegalese, aveva il desiderio di supportare la sua comunità. I due si sono messi in viaggio raggiungendo Baghere, il villaggio natale di Jali situato nella regione di Sédhiou, a sud del Senegal.

Qui sono stati accolti con calore e, confrontandosi con i membri della comunità, hanno individuato le principali problematiche con cui la popolazione ha quotidianamente a che fare. A partire dall’intrusione salina, un fenomeno naturale che interessa principalmente le zone costiere in cui sono presenti fiumi, caratterizzato da un’infiltrazione dell’acqua salata del mare nel sottosuolo. In un’area rurale come quella in cui si sono recati Raoul e Jali, lontano dalla città, rappresenta una grave minaccia per l’ambiente e la salute degli abitanti, con conseguenze deleterie sull’agricoltura. Nel tempo, infatti, l’intrusione salina ha portato alla perdita di oltre 10.000 ettari di risiere, insieme alla contaminazione dell’acqua dei pozzi. Per far fronte a questa situazione, è nata Balouo Salo: Raoul e Jali hanno avuto l’ambiziosa idea di costruire una diga nella zona e, così, il presidente dell’associazione si è messo all’opera coinvolgendo un team di professionisti per trovare una soluzione efficace.

Una volta arrivato il momento di presentare il loro progetto, Raoul e Jali si sono rivolti ad un griot (un conservatore della tradizione orale e della memoria, nonché consigliere e interprete, visto come una figura molto importante all’interno della comunità), il quale li ha aiutati a trovare il nome della loro associazione. Il termine “Balouo Salo” viene dalla lingua mandinga ed ha un significato duplice. “Ba” può essere tradotto con “mare” o “mamma”, mentre “luo” vuol dire “cortile”, ovvero un luogo d’incontro. Allo stesso tempo, “Balouo” significa sia “vivere” che “vita”. “Salo”, invece, vuol dire “preghiera” e “ponte”. Il nome dell’associazione, dunque, è traducile in “ponte per la vita” ma anche “pregare per vivere”.

Così il progetto di Raoul e Jali ha visto la luce. Da allora il presidente dell’associazione ha cominciato a trascorrere diverso tempo in Senegal, dove nel 2015 è stato “adottato”. Il suo obiettivo è sempre stato quello di integrarsi nella società, andando ad abbattere qualsiasi muro tra lui e la comunità, con la quale è stato in grado instaurare un dialogo alla base della realizzazione di qualsiasi progetto. Solamente in questo modo è stato possibile superare la diffidenza nei confronti delle ONG e far emergere la voce della popolazione locale. Oggi l’associazione è nota a livello internazionale per il suo impegno: Balouo Salo è diventata un modello per quanto riguarda il suo approccio alle problematiche sociali e ambientali, dove la sostenibilità gioca un ruolo centrale. Si tratta di un ente di beneficienza che non si appoggia né allo Stato né a rappresentanti politici o religiosi: i progetti vengono realizzati con i fondi privati derivanti dalle donazioni ricevute. L’associazione opera tenendo conto delle necessità della comunità, con la quale interagisce costantemente proprio per stabilire quali sono i bisogni e le situazioni di emergenza.

Con Balouo Salo le comunità locali prendono voce
©Balouo Salo

Il coinvolgimento della popolazione è fondamentale nelle attività di Balouo Salo: sensibilizzazione, formazione e partecipazione hanno un’importanza centrale nel miglioramento delle condizioni di vita della comunità. I progetti si concentrano soprattutto in tre ambiti: l’accesso all’acqua potabile, la salute pubblica e l’istruzione. Tra le principali attività dell’associazione troviamo la ristrutturazione delle scuole, a cui hanno contribuito gli artigiani locali con l’organizzazione di un laboratorio destinato alla produzione di banchi e sedie per gli istituti; la costruzione di pozzi moderni, garantendo l’approvvigionamento idrico alla popolazione e contrastando la diffusione di malattie come il colera e infezioni dovute alla contaminazione delle acque; e la donazione di ecografi nei centri medici per le donne in gravidanza, così da poter monitorare le condizioni delle pazienti con più efficacia, in modo da tutelarle e fornire loro le cure più adeguate.

Balouo Salo è impegnata anche nella realizzazione di progetti come il Centro polivalente culturale e Museo delle tradizioni, attualmente in costruzione a Tanaff. L’infrastruttura comprenderà un complesso di ben 5 edifici, con tanto di uffici e sale per riunioni ed eventi formativi. Il centro permetterà di raccogliere e conservare il patrimonio culturale ponendosi l’obiettivo di valorizzare la storia e la tradizione del Paese. Per la sua costruzione si è deciso di ricorrere all’innovativo metodo “earthbags”, che prevede l’uso di sacchi riempiti di terra sovrapposti tra loro (in sostituzione del cemento). La comunità locale sta partecipando attivamente alla realizzazione dello spazio, nel quale sarà possibile organizzare diverse attività culturali. Balouo Salo, inoltre, è al lavoro per la costruzione di un Centro comunitario per favorire l’incontro e lo scambio tra i locali. Questa infrastruttura è stata ideata per diventare un punto di riferimento, in cui potersi confrontare per la progettazione di iniziative e accogliere non solo i membri della comunità ma anche le autorità e i volontari provenienti da ogni parte del mondo e pronti a offrire il loro supporto.

Nell’arrondissement di Simbandi l’associazione ha anche avviato la costruzione di un Centro di formazione per le donne – che si sono sempre dimostrate pronte a partecipare attivamente ai progetti comunitari -, in cui promuovere l’empowerment femminile coinvolgendo le organizzazioni locali, in un’area in cui i tassi di abbandono scolastico e analfabetismo continuano ad essere elevati. Nel centro potranno ricevere supporto e assistenza, all’interno di uno spazio inclusivo in cui saranno presenti laboratori per la formazione. Ad occuparsi della sua gestione sarà la stessa comunità, insieme alle associazioni femminili del posto: «Il nostro obiettivo è contribuire alla costruzione di una società equa in cui ciascuno, in base al proprio background e alle proprie potenzialità, possa apportare un contributo significativo al progresso sostenibile della comunità», si può leggere sul sito ufficiale di Balouo Salo.

Cindy Delfini

Cindy Delfini
Classe '97, Milano. Studio scienze Politiche, Economiche e Sociali, con un forte interesse verso i diritti civili. Sono appassionata di arte nelle sue diverse forme di espressione: musica, danza, cinema, serie TV, letteratura.

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