Il Pride, la festa dell’orgoglio e delle rivendicazioni LGBT+, arriva a Salerno. L’evento organizzato e promosso da Arcigay Salerno “Marcella Di Folco” in concerto con moltissime realtà associative sul territorio, è ormai ai preparativi dell’ultim’ora.

L’attesa è molto sentita e la partecipazione per questa tre giorni si prefigura come molto importante, pienamente inserita nel panorama dei grandi eventi della città. Ma cosa rappresenta davvero un Pride, al di là delle radici storiche e delle semplici rivendicazioni dei diritti civili? Ci riguarda da vicino come comunità e come cittadini al di là del nostro orientamento sessuale?

Ciò che sicuramente rappresenterà, per tutta la provincia di Salerno e non solo, sarà sicuramente un’occasione di divertimento e di festa, gioiosa e dal carattere liberatorio, per esprimersi liberamente. Ma anche un momento di aggregazione, di incontro e di confronto unico, che vuole riaffermare innanzitutto le rivendicazioni dei diritti e delle uguaglianze delle persone LGBT+, ma che unisce sotto i colori arcobaleno tutte le diversità e gli spazi del confronto e del conflitto sociale, prezioso dunque per tutta la comunità, senza distinzioni. Quindi molto più di una parata eccessiva a “fin troppo” colorata, mondana e spensierata del solo popolo LGBT+, come pure spesso lo si vuole dipingere o a cui, anche bonariamente ma più spesso con intenti politici ben precisi, lo si riduce. E’ proprio questo aspetto che vale la pena approfondire per primo.

I nemici del Pride

Com’era ovvio, il Pride di Salerno è stato anticipato dalle consuete polemiche, tanto sterili quanto prevedibili, e da reazioni di ogni tipo, dalle messe più o meno “riparative” ai convegni sulla guarigione dall’omosessualità, che vengono da parte di appartenenti per lo più ai settori più retrivi e bigotti del mondo cattolico e della gerarchia ecclesiastica e sostenute politicamente dall’estrema destra clerico-fascista ma non solo.

In questo senso si è fatta notare ad esempio la polemica sollevata dal Centrodestra a trazione Lega (forte dell’ottimo risultato elettorale alle elezioni politiche del 4 marzo a Salerno) che condanna il patrocinio del comune di Salerno alla manifestazione, descritta come inutile “carnevalata” indecente, scandalosa e volgare.

Pride Salerno, l'orgoglio LGBT+ che riguarda tutta la comunità

A queste accuse, abbondantemente già sentite, se ne aggiunge però una nuova, e più raffinata, dal retrogusto di “spending review”: secondo la destra, il conseguente finanziamento del comune al Pride sarebbe “troppo elevato” (si tratta in realtà di 2500 €), anche in ragione del fatto che non si tratterebbe di un evento di interesse pubblico, ma lontano dalla sensibilità collettiva, “di parte” e divisivo.

Un giudizio molto superficiale, ed aspramente pregiudiziale ed infondato, che la natura e il programma della manifestazione smentiscono.

Pride Salerno: tre giornate all’insegna di eventi, socialità e diritti

Per rendersi conto della vastità delle tematiche trattate dal Pride, basti consultare il calendario che scandirà le giornate dedicate alla manifestazione: Dal 24 al 26 Maggio si susseguiranno senza soluzione di continuità una serie di occasioni di sensibilizzazione, discussioni e momenti di incontro legati ai temi del mondo LGBT+, ad esempio in riferimento all’Omocausto (le persecuzioni naziste contro gli omosessuali), alla Salute o al bullismo omotransfobico, ma anche alla questione dei migranti (con la conferenza “Migranti e fregilità – sfide politiche, sociali ed economiche) e ai diritti delle donne (con l’incontro su “Femminismi senza frontiere”), fino alle tematiche ecologiste e ambientali (una sezione apposita, curata e ricca di iniziative, sarà allestita nel contesto di “Pride Park” a partire dal 26 Maggio). Naturalmente numerose saranno le occasioni di svago e divertimento per i giovani, tra musica e aperitivi, ma molte sono anche le iniziative realizzate per le famiglie (con tanto di animazione dedicata ai bambini) e per altri tipi di pubblico (come spettacoli e momenti ludici).

Un’altra chiara indicazione del respiro assunto dal Pride di Salerno di quest’anno è la quantità (e la qualità) degli attori coinvolti, tutti pienamente inseriti nell’organizzazione dei momenti dell’evento, ognuno con la sua specifica funzione per contribuire al Pride attraverso la propria area di competenza sociale: Campania Rainbow, ASL Salerno, Legambiente, Libera, Arci, ANPI, Non Una di Meno Salerno, UAAR, Rete Genitori Rainbow, AEGEE Salerno, e tante altre.

Pride Salerno, l'orgoglio LGBT+ che riguarda tutta la comunità

Ospite d’onore, la relatrice della legge sulle Unioni Civili, Monica Cirinnà, che prenderà parte ad un dibattito che si preannuncia molto interessante (“Vivere gli affetti“). Come già ricordato infine, anche il Comune e la Provincia di Salerno hanno concesso il patrocinio ufficiale alla manifestazione, a sottolineare una vicinanza delle istituzioni gradita e rassicurante, che fortunatamente non vuole tenere conto di certe polemiche.

Del resto gli obiettivi e gli intenti della manifestazione sono nitidamente specificati (qui): «Ci siamo, per rivendicare il diritto alle affettività e alle sessualità in tutte le loro espressioni. Rivendichiamo il Matrimonio Egualitario, il diritto al riconoscimento delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali e chiediamo la riforma dell’adozione e del diritto di famiglia.» ma anche «per contrastare ogni forma di violenza, sopruso, discriminazione e marginalizzazione delle donne», «per sostenere il diritto all’accoglienza e alla piena cittadinanza delle persone migranti e il loro il diritto ad un lavoro dignitoso», «per rivendicare il diritto allo studio», «per rivendicare l’accesso al lavoro e contro ogni forma di precariato sociale e lavorativo», «per riaffermare l’urgenza di una tutela ambientale e di una fattiva tutela delle risorse comuni», «contro ogni forma di illegalità, contro tutte le mafie, contro qualunque forma di prevaricazione».

Il Pride è di tutti, è per tutti

In riferimento alla parata dell’orgoglio, Gianni Rossi Barilli esprimeva un’interessante osservazione: «Stupisce la varietà della partecipazione, il vedere una accanto all’altra realtà sociali che normalmente non fanno politica insieme». Questo legame indissolubile non deve in realtà sorprendere. Fa parte del DNA stesso del Pride, lo stesso DNA che è patrimonio genetico di tutte le lotte sociali, e le connette irrimediabilmente tra loro contro l’ordine costituito a discapito dei più deboli, dei più fragili, degli sfruttati, per quanto le istanze possano differire o addirittura essere in contrasto. La contestazione diviene un linguaggio che unisce e che rafforza, in nome dei propri diritti.

Un concetto affascinante, quello che esprime la parola “orgoglio”. Questa descrive l’accettazione e l’espressione di sé stessi, quasi esibita e tracotante. Eppure racchiude in sé il fondamento di ogni concetto di libertà che abbia valore sostanziale e non meramente astratto. Cosa sono i diritti se non un grande atto d’orgoglio? E come si affermano, se non con un gigantesco moto d’orgoglio?

Pride Salerno, l'orgoglio LGBT+ che riguarda tutta la comunità

Si sostiene che il Pride sia l’occasione referenziale, quasi grottesca, di mettersi in mostra per una minoranza di una minoranza. Nella migliore delle ipotesi, che riguardi una sola parte dei cittadini, quelli direttamente coinvolti nelle tematiche LGBT+. Nulla di più lontano dalla realtà.

Il Pride è di tutti, per tutti. E ci riguarda tutti, in quanto collettività, in quanto comunità e in quanto individui, dai nostri corpi, alle nostre libertà, alla nostra essenza. Riguarda tutto ciò che va a comporre il mosaico diversificato dell’essere umano e le sue relazioni, (s)oggetto intimo e prezioso che sempre più le tendenze autoritarie sdoganate in giro per il mondo cercano di ghermire e di controllare. E’ la radice della tolleranza verso l’altro, che si trova alla base della convivenza civile e democratica e della libertà.

Non bisogna mancare a questo appuntamento, così come ad ogni altro che metta al centro le rivendicazioni di una società più libera e giusta per tutti. Buon Pride a tutti e a tutte.

Luigi Iannone

Classe '93, salernitano, cittadino del mondo. Laureato in "Scienze Politiche e Relazioni Internazionali" e "Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica". Ateo, idealista e comunista convinto, da quando riesca a ricordare. Appassionato di politica e attualità, culture straniere, gastronomia, cinema, videogames, serie TV e musica. Curioso fino al midollo e quindi, naturalmente, tuttologo prestato alla scrittura.

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