vascitour startup turismo esperienzialeAchille Centro, Brand Ambassador di Vascitour, racconta in questa intervista come ha sviluppato la sua startup, diventata in poco tempo case study in università internazionali, come quella di Alborg (Danimarca).  Forti della formazione sociologica, Achille e i soci della cooperativa Vascitour, hanno basato la propria idea d’impresa sul turismo esperienziale a Napoli, risvegliando nei cittadini un forte senso di appartenenza ma anche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

 

Come nasce Vascitour?

Vascitour è un’idea imprenditoriale che nasce dall’esigenza del viaggiatore che vuole conoscere in maniera autentica i luoghi che visita. Prende spunto dal modello ideale di vacanza del turista che, a seguito delle proprie aspettative, bisogni e desideri, realizza un prototipo di vacanza replicabile ovunque. Vascitour, infatti, è un format sperimentale, fa parte di un progetto più ampio che si chiama Autenticamente e che ha l’obiettivo di promuovere le usanze, le tradizioni e il modo di vivere della gente del mediterraneo. Con quest’idea in qualsiasi città del mediterraneo si possono promuovere le opere minori delle arti maggiori, lo stile di vita degli abitanti locali, ed esaltare le tipicità del proprio territorio, apportando così un contributo onorevole a tutto ciò da cui si è rifuggito perché considerato meno importante.

Cos’è il turismo esperienziale?

Il turismo esperienziale mette in connessione il viaggiatore con gli abitanti locali. Il visitatore potrà sperimentare così da protagonista le abitudini quotidiane e le pratiche sociali della gente. Può cimentarsi con la cucina tradizionale, vedere da vicino come lavorano gli artigiani e crearsi nuovi amici. Al centro del nostro progetto ci sono le relazioni umane, obiettivo centrato se si pensa che con i nostri clienti si innescano rapporti amicali che conserviamo nel tempo: mail, telefonate, messaggi vocali sono all’ordine del giorno. Tieni conto che una fetta della nostra clientela è nata dal passa parola, più che dai servizi sul TG nazionale.

Questo tipo di turismo funziona a Napoli?

Sì, la città risponde molto bene. Si è innescato un meccanismo di identificazione culturale pazzesca. Il senso di appartenenza ad una cultura come la nostra ha risvegliato nella persone comuni l’orgoglio di essere napoletani, senza essere né patetici né paternalistici. Si è sviluppato un’imitazione delle buone pratiche attivando una sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

La tua esperienza, dunque, è un’ulteriore conferma di quanto sia importante il turismo per la Città…

Il turismo a Napoli è diventato una delle maggiori risorse della città. Sta contribuendo a rendere Napoli una città internazionale, sta creando nuove prospettive di sviluppo e nuove opportunità di lavorative. Napoli oggi viene promossa come città di business dove gli uomini d’affari decidono di incontrarsi per parlare di lavoro. È una città che ormai fa tendenza. Viene scelta come location per girare film, come set per trasmissioni che parlano di food, viene scelta per gli eventi mondani come sfondo di pubblicità per brand internazionali. Possiamo dire che Napoli, attraverso il turismo, sta riemergendo da un passato un po’ discusso.

Cos’è Contamination Lab e quanto è importante il ruolo dell’università nella creazione e promozione di Startup?

È un percorso formativo finanziato dal MIUR e dal MISE in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, che intende proporsi come strumento di collegamento tra il territorio, le imprese e le istituzioni culturali, fa in modo che gli studenti partecipanti acquisiscano una cultura digitale di impresa al fine di valorizzare e ottimizzare le loro capacità creative ed espressive per la creazione di nuove imprese. Sviluppate le idee, il CLab accompagna gli studenti nello sviluppo delle proprie attività: dall’idea progetto all’idea di impresa. L’università in Italia è ancora in fase di transizione rispetto ai nuovi metodi di insegnamento, ma c’è un grande sforzo in atto per raggiungere risultati migliori. È chiaro comunque che per Vascitour aver ricevuto un supporto scientifico da parte della Federico II è stato necessario per i risultati ottenuti. Si tenga che Vascitour è trattato come case study in altre Università, non solo a Napoli ma anche in Europa. All’Università di Alborg in Danimarca il Professor Luigi D’ambrosio ha fatto studiare il nostro caso agli studenti del suo corso di managament turistico. Prossimamente sarà presentato un lavoro di ricerca su di noi in un convegno che si terrà a San Pietroburgo che ha come tema l’impatto sociale delle nuove startup. Altri ricercatori invece presenteranno lavori su Vascitour in altri convegni a Napoli che hanno come tema la social innovation e customer experience.

Il futuro?

Il mio futuro è già presente. Mi auguro di collocarmi bene nel settore della comunicazione turistica e della promozione territoriale. Mi piacerebbe diventare un esperto del settore. Ti dico una novità. Siamo a Napoli i referenti per numerose trasmissione televisive italiane e internazionali di programmi che si occupano di food e tradizione, turismo e tempo libero. Non posso inciuciare troppo, vediamo prima come si mettono i fatti. Colgo l’occasione per sottolineare che Vascitour è una cooperativa fondata anche da Marianna Di Fiore, Problem Solving e super visore del progetto, Anna Bottone Public Relation e comunicatore con l’Italia e con l’estero, Ilaria Delli Colli responsabile del settore grafica e web designer, io sono CEO e Brand Ambassador di Vascitour.

Grazie ad Achille Centro e a tutto il team di Vascitour perché, con il proprio lavoro, promuovono l’immagine di una Napoli creativa, innovativa e con grosse capacità imprenditoriali.

Suania Acampa

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