Riapertura dei settori d'intrattenimento. Fonte: https://www.tomshw.it/culturapop/sondaggio-qmi-dca-tornare-cinema/
Riapertura dei settori d'intrattenimento. Fonte: https://www.tomshw.it/culturapop/sondaggio-qmi-dca-tornare-cinema/

Un primo barlume dopo lunghi mesi di tenebra. Dopo il via alle riaperture dei musei – limitate – di cinema e teatri danno sì respiro ai settori culturali e d’intrattenimento, ma anche alla nostra esigenza spirituale di fruizione di arte e intrattenimento.

Approvato il Decreto con le misure entrate in vigore dal 26 aprile, data in cui, come annunciato dal Premier Mario Draghi nel corso della conferenza stampa tenutasi lo scorso 16 aprile, in Italia si sta assistendo a una progressiva riapertura delle attività produttive. Nel nuovo Decreto viene confermato che: nelle regioni che rientreranno nella zona di rischio più bassa si potrà assistere alla riapertura di cinema, teatri e spettacoli all’aperto e anche al chiuso. Riapriranno anche i musei, dal lunedì al venerdì, secondo i protocolli di sicurezza già adottati prima dell’ultima chiusura.

Si tratta di una piccola vittoria pervenuta a seguito delle richieste avanzate dal Ministro della Cultura Dario Franceschini; più di un anno è passato da quando la cultura e lo spettacolo dal vivo sono stati chiusi, fermati. Dopo i primi giorni popolati di paura, urla e applausi dai balconi, la cultura ha reagito con un’enorme e sovraesposta partecipazione, un’esplosione di video, letture, stories e spettacoli gratuiti: l’industria dell’intrattenimento ha saputo gestire questo cambiamento epocale accompagnandoci e fornendoci le soluzioni ideali ai nostri bisogni. Anche e ancor di più durante il periodo del lockdown, molti di noi hanno avvertito il desiderio e l’esigenza di vivere un tempo fatto di cinema, racconti, musica e teatro, ricercando così nelle proprie giornate quelle manifestazioni artistiche che tardano a tornare.

Che la si chiami intrattenimento, svago, musica, contatto umano: l’arte rimane creazione, un bisogno esistenziale che dona identità al singolo, mettendolo in costante rapporto con l’altro. La necessità di questa – se compresa ed accolta nella propria vita – ci dà speranza, ci emoziona, ci stimola ad approfondire la conoscenza e il sapere, ci fa superare le nostre debolezze estendendo le nostre capacità, ci aiuta ad accettare il dolore sublimandolo. Infatti, anche se l’arte ci proietta una scena tragica del vivere, ci fa comunque del bene allo spirito, in virtù dell’effetto “catartico”. Ne parlava già Aristotele quando nella Poetica descrivendo la catarsi come il liberatorio distacco dalle passioni tramite le forti vicende rappresentate sulla scena dalla tragedia teatrale, che permette di raggiungere uno stato di benessere psicofisico che migliora la qualità della vita.

È necessario comprendere e far comprendere che la cultura è un mestiere, tornare al cinema e al teatro ( nei luoghi di cultura) farà bene allo spirito, è fondamentale insegnare che la cultura con la sua forza espressiva, è un bisogno essenziale. Non c’è pensiero, non ci sono tutele nei confronti di un intero apparato di lavoratori e lavoratrici (590.000 persone). Una differenza fra il prima e dopo pandemia è che il vaso di Pandora è stato scoperchiato, e quella che prima era soltanto una discussione interna al settore cultura/intrattenimento ora la gravissima situazione in cui versa il settore è sotto lo sguardo di tutte e tutti.

Tufano Miriam

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