Libreria Fiorentino chiusa. Foto di Giovanni Laino, credits: napolitoday.it
Libreria Fiorentino chiusa. Foto di Giovanni Laino, credits: napolitoday.it

Saracinesca abbassata e un cartello con scritta “vendesi” annunciano la chiusura della sede storica dell’antica libreria Fiorentino, una delle arterie della vita culturale del centro storico di Napoli.

Fondata nel 1936 da Fausto Fiorentino in Calata Trinità Maggiore, nei pressi di piazza del Gesù, la libreria è stata una delle più illustri e famose in tutta Italia e può vantare tra i suoi frequentatori personalità di spicco come Benedetto Croce, Fausto Nicolini, Gino Doria, e tanti altri. È stato inoltre Fiorentino a pubblicare e rendere nota la celebre “’A livella” di Totò nel 1964.

La chiusura della libreria suona ancora più greve a seguito delle storie analoghe di pochi mesi fa delle altrettante famose botteghe di librai che hanno fatto la storia di Port’Alba, la libreria di Tullio Pironti prima e la libreria D’Auria poco dopo. In questi poli culturali la cultura del nostro Paese pulsava, respirava e viveva, passeggiando per le strade strette di Napoli e attraversando la monumentale Port’Alba si poteva assaporare il sapore della cultura attraverso l’odore inconfondibile di carta stampata, di libri. La libreria Fiorentino, come anche le sue colleghe, celavano al loro interno dei tesori unici, dei libri introvabili, antichi, edizioni esclusive. Un vero e proprio patrimonio artistico e culturale che andrà perduto per fare posto all’ennesimo bar o all’ennesima pizzeria/friggitoria di turno.

Se per secoli Napoli e cultura sembrano essere state una cosa unica, che sia questo il funerale della cultura partenopea e l’inizio di un nuovo ciclo storico per il centro della città?

Lo scorso gennaio, in concomitanza con la chiusura della famosa libreria Pironti sembrava che il Comune e chi di dovere fossero intenzionati a sostenere questi luoghi culturali, a preservarne la ricchezza e la bellezza storica, avanzando iniziative con l’obiettivo di “salvare Port’Alba”. La chiusura dei battenti della libreria Fiorentino è il fallimento di tali propositi, propositi che sono rimasti tali senza essere accompagnati da azioni concrete.

Gli eredi di Fiorentino, di Pironti, di D’Auria, sono giunti alla dura scelta di vendere le attività di famiglia per le difficoltà di questo periodo, difficoltà che la cultura non sembra riuscire a superare. La loro vendita non è una semplice chiusura, quel cartello “vendesi” è simbolo di un centro storico che sta perdendo la sua identità, simbolo della cultura che si sta spegnendo in quello che fino a non troppo tempo fa era uno dei fuochi più indomabili.

Nel frattempo, su iniziativa di Europa Verde e La Radiazza, venerdì 13 ottobre dalle ore 10:30 presso la Libreria si terrà il “libro-day”, un invito ai napoletani a ripopolare questi luoghi che stanno scivolando nel dimenticatoio e ad acquistare un libro al fine di sostenere simbolicamente e attivamente la cultura partenopea. E chissà magari i proprietari cambieranno così idea.

È ora che chi può si impegni nella salvaguardia di botteghe e luoghi come questi e, in accordo con gli organizzatori dell’evento, il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli,

“La cultura non può morire ma per continuare a vivere c’è bisogno di sostenerla anche perché Napoli si regge su di essa e la cultura sarebbe più povera senza il contributo partenopeo. Napoli e cultura sono un binomio inscindibile, un nodo inestricabile che il consumismo esasperato, il degrado, il trash, l’intrattenimento frivolo ed insignificante non possono sciogliere.  Le Istituzioni difendano questo connubio”.

Nunzia Tortorella

Nunzia Tortorella
Avida lettrice fin dalla tenera età e appassionata di ogni manifestazione artistica. Ho studiato Letterature e culture comparate all'università di Napoli L'Orientale, scegliendo come lingue di studio il tedesco e il russo, con lo scopo di ampliare il mio bagaglio di conoscenze e i miei orizzonti attraverso l'incontro di culture diverse. Crescendo, ho fatto della scrittura il mio jet privato.

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