“MaLaMèNTI” di Francesco Di Leva, prodotto da Terranera  S.a.s e Parallelo 41, parteciperà alla Biennale di Venezia.

“MaLaMèNTI” è un cortometraggio di e con Francesco Di Leva, attore ma per lo più interprete teatrale. Nel 2010 è stato candidato ai David di Donatello come miglior attore non protagonista, vince il Premio L.A.R.A. come miglior interprete italiano al Festival del Cinema di Roma e poi il Premio Biraghi alla 68esima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia come miglior rivelazione 2010.

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Il film cortometraggio “MaLaMèNTI” nasce da una comunione di intenti tra la società Terra Nera, che svolge un’attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, a cura di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo, e la cooperativa Parallelo 41, la cui mission è quella «di valorizzare talenti giovani e contenuti indipendenti e di promuovere produzioni e relazioni internazionali da Napoli nel mondo degli audiovisivi e dl cinema». Presidente della coop Parallelo 41 è Antonella Di Nocera, educatrice, promotrice culturale e produttrice di cinema; dal 1996 al 2011 è stata direttrice dell’associazione Arci Movie di Ponticelli, ha inoltre curato le relazioni internazionali delle prime edizioni del NAPOLI FILM FESTIVAL ospitando a Napoli, tra gli altri, Vincent Gallo, Spike Lee, Sally Potter, Mike Figgis, Ralph Fiennes.

Il cortometraggio, dopo innumerevoli premi e nomination, è stato selezionato e sarà presentato in anteprima alla 32.Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione autonoma e parallela organizzata nell’ambito della 74.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si terrà dal 30 agosto al 9 settembre. Quest’anno, infatti, per la prima volta, la Biennale di Venezia valorizza i corti come palestra per un cinema con e di giovani.

“MaLaMèNTI” è stato riconosciuto un film di interesse culturale e pertanto sostenuto economicamente dal Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo Direzione Generale Cinema.
Il film ha lo scopo di mostrare e raccontare, attraverso la storia di due sanguinari assassini, Ciccio “O’ Pazz” e Ciruzzo “Pesce Bello”,  la società e la criminalità organizzata. L’angolo di visuale è però diverso da quello solito “esterno”: il racconto avviene attraverso le dinamiche estreme della psicologia dei personaggi. Addirittura la coppia di malavitosi sviluppa una paranoia anche nei confronti di due animali inermi: Severino l’asinello e Piero il cinghiale.

A contraddistinguere il film, le cui immagini sono state filtrate e girate con un telefono cellulare, è sicuramente l’impiego di un basso budget, la scrittura originale e un intenso lavoro di postproduzione.

Ilaria Cozzolino

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