L'Adoc Napoli e Campania fa chiarezza sull'inflazione corrente
Immagine: pagina Facebook dell'Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori di Napoli e Campania.

In Italia, come riportato da Eurostat, l’inflazione è arrivata all’ 8,4% nel mese di luglio. Questo sta provocando un aumento dei prezzi dei prodotti nazionali, rendendoli di conseguenza meno competitivi sui mercati esteri. In questo modo, stiamo andando incontro ad una bilancia dei pagamenti che segna saldo negativo perché le importazioni diventano più convenienti mentre le esportazioni vengono danneggiate. Per capirne di più abbiamo intervistato la Vicepresidentessa Immacolata d’Aquino dell’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori (Adoc) di Napoli e Campania, servizio per i cittadini offerto dall’Unione Italiana del Lavoro (UIL).

Adoc Napoli e Campania, partiamo dalle basi e proviamo a spiegare: a cosa ci riferiamo quando parliamo di inflazione?

«L’inflazione è quel fenomeno economico in base al quale si verifica un aumento prolungato dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo. Una diretta conseguenza dell’inflazione è l’erosione del potere d’acquisto della moneta, con conseguente calo dei consumi e quindi l’innesco di fasi economiche recessive. Attualmente l’inflazione è al +8% ed è in costante crescita».

L’inflazione sta producendo un significativo aumento dei prezzi. L’Adoc Napoli e Campania ha riscontrato un malcontento diffuso in merito a questo fenomeno?

«Noi dell’Adoc Napoli e Campania siamo da sempre vicini alle problematiche e ai bisogni dei consumatori. Negli ultimi mesi stiamo registrando un alto numero di utenti che lamentano un drammatico incremento dei prezzi di ogni bene di consumo. In molti ci stanno chiedendo di negoziare per loro dei rateizzi soprattutto per quanto riguarda le utenze domestiche. Questo trend è sicuramente un dato preoccupante perché fino a poco tempo fa rateizzi e finanziamenti erano richiesti per l’acquisto di beni durevoli, invece oggi sono strumenti a far fronte alle spese necessarie e inevitabili».

Secondo Adoc Napoli e Campania, quali servizi e quali prodotti hanno fatto registrare importanti aumenti dei prezzi a causa della crescita dell’inflazione?

«I prezzi di ogni tipologia di beni e servizi hanno registrato un notevole aumento. In particolare a gravare su famiglie e consumatori sono gli aumenti dei costi delle utenze domestiche, del carburante e dei generi alimentari, dei quali, anche “attuando un regime di risparmio”, non si può fare a meno».

L’Adoc Napoli e Campania ritiene che questo incremento dei prezzi sia sostanzialmente sproporzionato rispetto al costo delle materie prime che servono per produrre questi beni di consumo?

«Secondo una nostra analisi l’inflazione che stiamo registrando è spropositata rispetto al ciclo economico. Il Covid e la guerra in Ucraina hanno sicuramente influito su un aumento dei costi, ma la maggior parte delle materie prime, ad oggi utilizzate e vendute è stata prodotta e smerciata nel periodo precedente al Covid, quando i due fattori a cui è imputata l’attuale crisi non erano neanche ipotizzabili. Quindi un rincaro così cospicuo non è giustificato».

Per quale motivo l’Adoc Napoli e Campania sostiene che questi incrementi non siano giustificati, ma al contrario sono frutto di speculazione?

«Secondo noi gli incrementi che registriamo sono in gran parte frutto della speculazione di chi investe sui mercati, perché non si può attribuire la situazione attuale unicamente alla pandemia e alla guerra e non considerare affatto tutte le discutibili manovre finanziarie, spesso al limite del lecito, che sono attuate da decenni, da grossi gruppi di investimento, banche centrali e compiacenti società di ratings che in molte occasioni hanno influito sulle politiche dei governi nazionali. Se osserviamo le manovre della Federal Reserve negli ultimi anni, si comprende meglio il problema: i molteplici salvataggi di banche e istituti di credito finanziati con continue emissioni di moneta, hanno inevitabilmente minato l’affidabilità del dollaro e dell’intero sistema economico. Infatti la Federal, da anni, sostiene artificialmente le quotazioni di Wall Street e i cosiddetti corporate debt, cioè i debiti delle imprese spesso vicini ai livelli “spazzatura” come quelli che hanno portato al crollo finanziario del 2008. Questo comportamento è stato in parte replicato dalla Bce e dalle altre banche centrali. A ciò si aggiunge la politica del tasso zero e negativo che sta favorendo il proliferare di nuovi debiti, con il rischioso allargamento del cosiddetto effetto leva, che ha generato titoli, pubblici e privati, per decine di migliaia di miliardi a tasso d’interesse negativo.

L’Adoc Napoli e Campania ritiene che l’enorme liquidità in circolazione serva anche per far funzionare il sistema finanziario?

Analogamente non è da sottovalutare anche l’enorme liquidità in circolazione e la necessità per il sistema finanziario di generare profitti, nonostante la speculazione. A riguardo anche gli interventi di sostegno attuati dai vari stati stanno “drogando il sistema” avendo quasi un effetto opposto a quello sperato, dato che stanno portando a un aumento sconsiderato dei prezzi di beni e servizi».

L’inflazione fa calare la fiducia degli investitori e finisce per pesare sulle prospettive di crescita dell’Italia. Quale soluzione a breve termine propone l’Adoc Napoli e Campania per affrontare l’inflazione e contrastare l’aumento dei prezzi in modo efficiente?

«Una cura universale per combattere l’inflazione non esiste. Per molti la soluzione sarebbe quella di attuare politiche monetarie ristrettive, riduzione della spesa pubblica e politiche di controllo dell’emissione di moneta. Noi dell’Adoc, essendo vicini per la nostra vocazione sociale ai consumatori e ai cittadini, non siamo troppo favorevoli a politiche di spendig review, preferiamo interventi dello stato mirati, volti a calmierare i prezzi e a porre tetti massimi, in modo da non far calare troppo i consumi e a non impoverire sempre più il potere d’acquisto».

Mentre quale soluzione sul medio-lungo termine promuove l’Adoc Napoli e Campania per assorbire l’eccesso di liquidità presente sul mercato e allo stesso tempo tutelare le categorie meno agiate?

«L’eccesso di liquidità non è sempre da considerare un male, basti pensare che la famigerata crisi del 1929 è stata combattuta e superata da Roosvelt proprio con politiche espansionistiche che permettevano a tutti di essere attivamente partecipi alla ricrescita economica. Per quanto il mondo e l’economia sia cambiata voler risolvere una crisi economico finanziaria unicamente con politiche di austerity può rappresentare un palliativo per tenere a galla il sistema economico ma non può essere la soluzione. Un rimedio a lungo termine potrebbe essere quello di alleggerire la pressione fiscale, prevedendo una tassazione realmente proporzionata al reddito, incentivare le assunzioni e considerare soluzioni concrete per contrastare il dumping finanziario e sociale affinché il paese sia “appetibile” per le imprese evitando che molti vadano a produrre e porre le sedi sociali all’estero».

In Italia, esiste una figura che si occupa di contrastare fenomeni speculativi e più in generale pratiche commerciali scorrette?

«Nella quotidianità i consumatori possono svolgere un ruolo importante per contrastare fenomeni speculativi e pratiche commerciali scorrette segnalandole tempestivamente al Garante per la sorveglianza dei prezzi. Tale Autority ha la funzione di allertare il governo riguardo le anomalie e i malfunzionamenti nelle varie fasi del ciclo economico. Successivamente, dopo averne analizzate le cause, il Garante deve proporre azioni mirate o strutturate per ripristinare l’equilibrio dei mercati».

La maggior parte degli economisti prevede che in uno scenario di lungo periodo non serva una manovra restrittiva poiché l’inflazione e i tassi di interesse rimarranno bassi limitando, in tal modo, il costo del debito pubblico. Questo abbassamento dei tassi di interesse sta venendo sostenuto anche da aspetti più strutturali propri delle economie avanzate, quali un eccesso di risparmio dovuto all’invecchiamento della popolazione. Pertanto, qualora l’inflazione continuerà ad essere tenuta sotto controllo, potremmo continuare a preservare la stabilità dei prezzi e generare aspettative ottimistiche in merito all’economia nazionale.

Gabriele Caruso

Gabriele Caruso
Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, mi occupo soprattutto di indagare la politica italiana e di far conoscere le rivendicazioni dei diversi movimenti sociali. Per quanto riguarda la politica estera, affronto prevalentemente le questioni inerenti al Regno Unito.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.