Dopo la comunicazione dello Stato di agitazione del personale da parte di Carlo Sorrentino, segretario territoriale di Uilpa ( Unione Italiana Lavoratori Pubblica Amministrazione) del 2 marzo, si era arrivati ad una situazione di relativa calma tuttavia oggi riprendono i tumulti.

dipendenti giudice di pacePer i dipendenti dell’ufficio del Giudice di Pace, le circostanze si erano già precedentemente aggravate a causa del pensionamento di due unità del personale e per i provvedimenti inefficaci adottati dal Coordinatore che non tenevano in considerazione il carico del lavoro affidato al personale.

E ora, dopo circa due mesi, riprende lo stato di agitazione: non ci sono più le condizioni per garantire il diritto alla salute dei dipendenti dell’ufficio del Giudice di Pace. La Uilpa ha revocato la sospensione dello stato di agitazione verificatosi ad aprile, infatti dal 28 di questo mese il personale ha ricominciato la lotta, ammettendo di essere pronto anche a cominciare a scioperare. Il sindacato dei dipendenti, in un comunicato, ha affermato infatti che “poiché appare evidente che, nonostante l’impegno e le indicazioni del Presidente della Corte di Appello e del Presidente del Tribunale di Nocera, non ci sono le condizioni per tutelare la salute e la dignità dei lavoratori in servizio presso l’Ufficio del Giudice di Pace di Nocera Inferiore, lo “stato di agitazione” del personale riprenderà da subito contemporaneamente a tutte le iniziative di lotta non escluso anche lo sciopero, vista l’inerzia assoluta del Coordinatore e dei Giudici di Pace e gli interessi economici invocati da questi ultimi a giustificare comportamenti che contrastano con il diritto alla salute del personale”.

A partire dal 30 Aprile, infatti, il personale in servizio svolgerà solo ed esclusivamente i servizi ed i compiti previsti dal loro profilo di appartenenza. Bisogna concentrarsi sulla tutela della dignità e della salute dei lavorati e per questo, in mancanza di soluzioni e risposte, verrà adottata ogni iniziativa di lotta, senza escludere infatti lo sciopero.

Elena Morrone

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