Donna forte, dichiaratamente comunista e frenetica attivista, Frida Kahlo è senza dubbio, l’anima più travagliata e sorprendente dello scenario pittorico novecentesco:
Proprio alla sua vita, struggente intreccio di sofferenza, sentimento e culto della rivoluzione, sarà dedicato “Frida Kahlo. Bailando a la vida”, spettacolo teatrale che si terrà domenica 6 settembre al PAN di Napoli, museo d’arte contemporanea ubicato a via De Mille.
Ideata e diretta da Manfredi Gelmetti, la rappresentazione, facente parte della rassegna ‘Vissi d’arte’, un viaggio teatrale nelle intense vite di artisti che hanno fatto della pittura il fulcro concreto della propria esistenza,condurrà gli spettatori nelle profonde pieghe spirituali e nelle ferite inguaribili della celebre pittrice messicana, morta a soli 47 anni, al termine di un breve ed emozionante percorso esistenziale condannato fin dal principio ad una fatale malattia che Frida deve imparare forzatamente ad accettare e combattere.
Gli interpreti Ester Bucci, Manfredi Gelmetti, Sergio Varcasia e Ana Rita Rosarillo traghetteranno il pubblico tramite un miscuglio perfetto di parole, danza e musica, nella dimensione riflessiva di Frida Kahlo, ponendo l’accento sulle sue esperienze creative e sui suoi moti del cuore, dettati dalla storia d’amore travolgente e tormentata con Diego Rivera, l’uomo che catapulta la pittrice nel mondo politico messicano e che diviene ben presto l’ancora professionale e vitale di Frida la quale però, non esiterà poi, ad imbattersi in altre ingarbugliate relazioni sentimentali rendendo ancor più complicata la propria sfera emotiva.
La contorta sensibilità della donna sarà il polo attrattivo intorno al quale ruoterà l’intero spettacolo che tra l’altro, attraverso un fluire brioso e, al contempo doloroso, di immagini e ricordi, lascerà emergere il senso della carriera artistica di Frida e le quote d’essere sottese alle sue opere più belle che abbracciano, in una stretta indissolubile, lo spirito della creatrice e l’anima del popolo messicano, costantemente difeso ed adorato.
Dopo aver a lungo dipinto una serie di autoritratti, soffermandosi sul proprio corpo martoriato da gravi patologie e da terribili incidenti, Frida Kahlo inizia ad allargare la percezione soggettiva ad una visuale a più ampio spettro che include e contempla il rapporto col mondo circostante e specie con la sua terra. Comprende che è necessario far trasparire il suo impegno politico e il suo desiderio di rivoluzione da ciò che le riesce meglio, dipingere:
“Sono molto preoccupata per la mia pittura. Soprattutto voglio trasformarla in qualcosa di utile per il movimento rivoluzionario comunista, dato che finora ho dipinto solo l’espressione onesta di me stessa, ben lontana dall’usare la mia pittura per servire il partito. Devo lottare con tutte le mie energie affinché quel poco di positivo che la salute mi consente di fare sia nella direzione di contribuire alla rivoluzione. La sola vera ragione per vivere.”