Il terremoto in Nepal sta causando tutt’ora gravi disordini sociali, soprattutto per quando riguarda i minori. 15.000 bambini nepalesi sono a rischio malattia e malnutrizione. L’allarme è stato lanciato dall’UNICEF che ha inoltre sottolineato che ad accentuare il problema è la mancanza di una casa, i traumi psicologici subiti dopo il sisma e la mancanza di cure mediche appropriate.

«Il terremoto ha causato una distruzione inimmaginabile» – afferma in una nota Rownak Khan, vice Rappresentante UNICEF in Nepal «Gli ospedali  sono sovraffollati, l’acqua è scarsa, i corpi sono ancora sepolti dalle macerie e le persone dormono allaria aperta. Queste sono le condizioni perfette per la proliferazione di malattie». Tra poche settimane inizierà la stagione delle piogge e soprattutto i bambini saranno esposti al rischio di contrarre malattie come diarrea, colera e infezioni varie.

L’UNICEF e le altre organizzazioni mondiali si stanno occupando di fornire gli aiuti necessari fornendo tende allestite come centri sanitari d’emergenza, trasporto d’acqua, kit igienici. Già la settimana scorsa sono state trasportate 85 tonnellate di materiale utilizzabile per gli aiuti.

Sono stati inoltre iniettati dei vaccini e medicine alla popolazione locale e soprattutto ai minori, fascia a rischio maggiore e costruiti ”spazi a misura di bambino” per dare un supporto psicologico a coloro che avessero subito traumi e un posto sicuro dove studiare e giocare.

L’UNICEF si sta attrezzando per distribuire i kit e aiutare i bambini anche nelle zone più remote del Nepal come le valle di Kathmandu e i distretti di Kavre e Gorkha, difficilmente raggiungibili. «Abbiamo poco tempo per mettere in atto misure di protezione contro epidemie di malattie dei bambini colpiti dal terremoto – un pericolo che potrebbe essere aggravato da acqua e fango portati dalle piogge» – ha detto Khan a riguardo – «Per questo è di fondamentale importanza portare subito in queste aree medicine di base, attrezzature mediche, tende e scorte d’ acqua».

Nelle prossime settimane saranno trasmessi dei programmi televisivi e radiofonici affinchè le famiglie locali possano avere dei consigli su come salvaguardare e tutelare bambini, donne e anziani. Sono stati richiesti, inoltre, 50 milioni di dollari all’ONU per fornire gli aiuti necessari in Nepal e costruire ospedali, scuole e infrastrutture nei prossimi tre mesi. Si auspica che l’appello dell’UNICEF venga accolto e che la popolazione nepalese riesca ad uscire da questa situazione di disagio.

Vincenzo Nicoletti

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