A Sant’Antimo i 5 Stelle tornano tra le strade della città, con due petizioni popolari che verranno sottoposte all’amministrazione comunale e ai cittadini.

La prima petizione vuole chiedere all’amministrazione comunale di rispettare una legge nazionale, recepita e attuata dalla regione Campania, che obbliga i comuni a piantare un albero per ogni nuovo nascituro sul territorio comunale. Gli alberi, secondo la disposizione, saranno concessi gratuitamente dall’ente regionale, facendo sì che i comuni possano adeguarsi alla normativa senza gravare sul bilancio del comune. L’iniziativa sembra quasi indispensabile nella cittadina, dove la maggior parte del territorio comunale è cementificato, con la costruzione di nuovi stabili, spesso abusivi, che non accenna a fermarsi, mettendo anche in pericolo lo storico Bosco di Capezza, che ormai ha raggiunto il record storico di dimensioni minime. La normativa prevede che l’unica spese del comune sia la consegna di una pergamena alla famiglia del nascituro che indichi in modo preciso dove sia stato piantato l’albero a lui dedicato.

L’altra petizione, definita ‘Operazione Trasparenza‘, chiede all’amministrazione di rispettare il Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, il quale prevede la pubblicazione della convocazione delle “costosissime commissioni consiliari” sull’albo pretorio online, “consentendo ai cittadini di essere avvisati in tempo per assistervi e di conoscere di cosa discutono e cosa decidono“.

I Consiglieri comunali costano ai santantimesi circa 200.000 € l’anno in “gettoni di presenza” per la partecipazione soprattutto alle MOLTE sedute delle Commissioni consiliari e alle POCHE del Consiglio Comunale. A Bergamo – spiegano i grillini nell’evento su Facebook della petizione, città di ben 120.000 abitanti, i Consiglieri comunali costano alla Comunità solo 50.000 € l’anno, producendo inoltre BEN ALTRI risultati visto lo stato della loro Città“. I grillini denunciano una scarsa trasparenza da parte del Consiglio Comunale, il quale “Inoltre, sebbene non obbligatorio, non vengono “naturalmente” pubblicati nemmeno i Verbali di suddette sedute, impedendo ai cittadini di conoscere gli argomenti trattati e le decisioni prese“.

Francesco Di Matteo

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