Domus Ars in via Santa Chiara
Domus Ars in via Santa Chiara. Fonte: Wikimedia Commons

Presso il Centro di Cultura Domus Ars, in via Santa Chiara, è possibile partecipare alla rassegna artistica “I giorni delle Calende” dal 3 dicembre 2021 al 4 gennaio 2022. Il programma offre una vasta scelta di eventi natalizi, ai quali si può partecipare con soli € 10, tra cui:

– sabato 11 dicembre: Fiabe, racconti e misteri prima che sia Natale;


– giovedì 16 dicembre: Speranza… il racconto della Natività, il Cantastorie Mikele Buonocore sarà accompagnato da chitarra classica, percussioni e fisarmonica;

– lunedì 27 e mercoledì 29 dicembre: La Cantata dei Pastori, un concerto di Natale curato da alcuni membri dell’Orchestra di Santa Chiara;

– 14, 19, 21, 27 e 28 dicembre: Festival Internazionale del ‘700 Musicale Napoletano.

Tanti altri eventi sono riportati nel programma ufficiale.

Il Centro è nato con l’associazione culturale “Il canto di Virgilio” il 6 settembre 2011 ed è ubicato all’interno della Chiesa San Francesco delle Monache, a pochi passi da Piazza del Gesù, in pieno centro storico della città partenopea. Per creare uno spazio dedicato totalmente alla cultura in ogni sua forma alla Domus Ars ospita laboratori di musica, teatro, danza, convegni e seminari.

Chiesa San Francesco delle Monache. Fonte: http://www.domusars.it/

Il termine Calendae deriva dal verbo latino “calare”, che a sua volta significa “annunziare”; secondo il calendario romano, corrispondevano al primo giorno di ogni mese, periodo durante il quale il Pontefice massimo annunciava le none (corrispondevano al quinto o settimo giorno) e le idi (corrispondevano al giorno del plenilunio e cadevano il giorno 13, eccetto che nei mesi di marzo, maggio, luglio e ottobre, nei quali cadevano il 15). Il trascorrere del tempo era regolato sulla base dell’osservazione delle fasi lunari che si sarebbero svolte in quel mese. Al contempo, il primo giorno del mese corrispondeva al sollecito del pagamento dei debiti elencati nel calendarium, il libro dei conti e, dunque, il registro delle scadenze. Per questo motivo, il termine latino ha dato i natali al nostro calendario moderno. I calendari Greci antichi non avevano le calende, motivo per cui l’espressione “rinviare alle calende greche” si riferisce a una data che non esiste e che quindi non si verificherà mai l’atto a cui ci si riferisce.

Secondo la credenza popolare dei contadini, invece, le Calende rappresentano tuttora un ottimo ausilio per sapere in anticipo l’andamento meteorologico dell’anno imminente e per organizzare al meglio le semine e i raccolti. Di seguito le parole di Carlo Faiello, l’organizzatore del centro culturale, per spiegare il titolo dato alla rassegna artistica:

«Le Calende, secondo la Tradizione Popolare del Sud Italia, sono i giorni dell’anno dal 13 al 24 dicembre, ‘le diritte’, e dal 26 dicembre al 4 gennaio, ‘le rovesce’, durante i quali i contadini, osservando il tempo atmosferico di tale periodo, facevano previsioni per quello dell’anno successivo. Era questo, un modo empirico, in uso nelle campagne del Meridione per tramandare ai giovani la conoscenza, la memoria e la sapienza degli anziani».

L’iniziativa artistica è accessibile a tutti, affinché il Patrimonio Culturale della Campania possa essere promosso e valorizzato.

La prenotazione è obbligatoria tramite il numero 081-3425603

Per info: infoeventi@domusars.it

Debora Incarnato

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