NAPOLI- Napoli continua la sua battaglia al fianco degli omosessuali. Dopo aver sottoscritto le unioni gay avvenute all’estero, si preoccupa per chi ancora non ha il coraggio di parlare apertamente senza timore di essere giudicato e discriminato. Nasce lo sportello dedicato agli omosessuali. Entro il 30 Settembre, infatti, per tre giorni a settimana, ci sarà chi ascolterà i disagi di gay e lesbiche e le loro richieste.
La sede si troverà a via Porta di Massa nei pressi della sede universitaria Federico II.
A questa iniziativa parteciperà un team di esperti, avvocati, medici, volontari affinché la questione “omosessualità” non sia più un tabù ma un normale modo di essere.

Si mostra soddisfatta l’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli Alessandra Clemente, che dichiara: “L’attenzione maggiore è per i giovani ma ovviamente lo sportello verrà aperto a chiunque voglia tutelare un diritto.”. Che le cose a Napoli stiano cambiando è evidente da un po’. Basti pensare al fervore culturale degli ultimi anni, palpabile e coinvolgente. Non c’è cultura senza libertà d’espressione. Il Comune di Napoli lancia, così, un’iniziativa che dia voce alle marginalità. Spesso si discute sull’incapacità delle istituzioni di essere un punto di riferimento: pochi gli sportelli, le persone cui rivolgersi per un problema, un consulto legale o psicologico. Da oggi, proprio nel cuore della città, prende vita un progetto che ha come obiettivo l’uscita dallo stato di minorità di coloro considerati, ancora e inesorabilmente, “diversi”. Napoli è il simbolo della diversità, dell’Italia che non è Italia. Questo “sud terrone” dimostra la propria apertura attraverso gesti significativi e coraggiosi. Perché Napoli conosce bene la sensazione di diversità e di marginalità. Chi, nato a Napoli, trovatosi al Nord o all’estero non ha sentito almeno una volta la pesantezza della propria diversità? Il napoletano deve dimostrare di non essere napoletano. Lo si avverte come un disagio, lo stesso disagio che può provare un immigrato in un paese che lo ghettizza, o un omosessuale considerato malato o, ancora, un ex criminale che mett’ ‘a capa ‘a posto.

E allora Napoli si fa baluardo di questa diversità e ne fa un punto di forza. “Apertura” e “alla luce del giorno” sono le parole d’ordine. Queste non sono semplici iniziative per il sociale, sono vere e proprie conquiste culturali.

Agnese Cavallo

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