ACERRA“Non sono le balle a farci paura, ma tutto il sistema che il tumore procura”, è questo quanto recita lo striscione portato avanti nel mini “corteo” ad Acerra, luogo-emblema della terra dei fuochi, dove a scendere in campo stavolta sono anche bambini. “Acerra non deve morire” gridano le tenere “vittime” dell’inceneritore, protagonisti di un flesh mob di protesta tenutosi in piazza Castello. Un ritornello questo, che i piccoli non si son stancati nemmeno un attimo di inneggiare durante tutto il tragitto che va da piazza Renella al Castello baronale, e sono anche le stesse parole che portavano stampate sulle magliette indossate da loro. Portati per mano da genitori e alcuni insegnanti di danza delle scuole di ballo locali, i bambini hanno portato a termine un’altra settimana di rivolta contro l’arrivo delle ecoballe da Coda di Volpe ad Eboli, e da qualsiasi altro posto campano. Volti puliti e richieste chiare. Tutt’altro che le oscure presenze malavitose che qualcuno aveva adombrato dietro il presidio all’inceneritore. Le persone venute in strada a combattere questa “guerriglia” sono state circa 200, una manifestazione organizzata da genitori, alla quale hanno partecipato anche studenti, ambientalisti e l’intero comitato delle “mamme coraggio”. Una appartenenti a queste, dice prima che abbia inizio il flesh mob: ” Dobbiamo rivendicare il diritto alla vita per noi e per i nostri figli. Siamo tutte mamme coraggio, lo diventiamo quando di mezzo ci sono i nostri figli. Non dobbiamo arrenderci a coloro che hanno permesso che accadesse tutto ciò“. È da qui che la popolazione acerrana inizia a ballare sulle note della celebre canzone “Napule è mille colori” di Pino Daniele e di “Nu juorno buono” dell’ultimo vincitore del festival di Sanremo, Rocco Hunt. Tra la folla manifestante, impegnata a immortalare con i telefonini il momento, emerge Alfonso Pannella, il giovane acerrano fautore di un monologo sulla Terra dei Fuochi al programma su canale 5, condotto da Maria De Flippi, “Si tu que vales”. La “scaletta” della manifestazione sembra ripartire con il giovane che ripropone il monologo ai suoi compaesani, per poi continuare con la ripetizione delle coreografia del flesh mob, per poi concludersi con l’invito a partecipare al prossimo evento. Questo si terrà mercoledì 19 Novembre, e gli studenti per l’occasione hanno organizzato un corteo che partirà dalla stazione ferroviaria alle ore 9.30 e si concluderà a piazzale Renella, con un dibattito sulle questioni ambientali. Gli adolescenti sostengono: “Continueremo a batterci per la chiusura definitiva dell’inceneritore, non solo per le criticità da sempre sollevate, ma anche perché l’impianto è ancora in attesa del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale. Sosteniamo forme di smaltimento alternative alla combustione, rivendichiamo l’ideazione di progetti di riciclo dei rifiuti, e chiediamo che a controllare l’impianto, siamo enti terzi, e non la proprietaria (Regione). Tutto questo, solo per continuar a vivere”. Tutto questo per richiedere aria pulita. Richiesta evidentemente ritenuta eccessiva, a quanto pare.

Laura Bifulco 

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