Sabato scorso un gruppo di sette ragazzi, di età compresa tra i 24 e i 31 anni e portatori di sindrome di Down, sarebbero stati costretti a lasciare il posto alla biglietteria di Conegliano ad altri clienti di Trenitalia in quanto accusati di rallentare la fila. «Toglietevi dalla fila che fate perdere troppo tempo agli altri passeggeri» sarebbe la frase pronunciata dall’addetto FS. I giovani avrebbero perso così il treno e sarebbero stati costretti a prenderne un altro due ore dopo. Una volta arrivati a Mestre, per prelevare i bagagli, i sette sarebbero stati coinvolti in un episodio simile. Un bigliettaio, rivolgendosi a una delle operatrici, avrebbe pronunciato la seguenti parole: «Lasci perdere, mi ascolti. Ho più esperienza di lei. Questi ragazzi non sono in grado di imparare. È un bene per la comunità se fate voi i biglietti per loro». L’uomo avrebbe poi consegnato un pacco contenente i biglietti alle accompagnatrici invitandole a distribuirli ai ragazzi.

Il gruppo, a detta degli operatori Onlus che li seguivano, era coinvolto in un progetto per il quale dovevano organizzarsi in piena autonomia un viaggio a Venezia di due giorni. Eliana Pin, una delle coordinatrici ha raccontato: «I ragazzi dovevano comprare i biglietti da soli perché quest’azione faceva parte del percorso di autonomia che stanno seguendo: avrebbero fatto un weekend a Venezia coi nostri operatori e volontari», e ha aggiunto: «Sono troppe le persone che si permettono di giudicare il nostro lavoro senza conoscerlo e senza sapere che per praticarlo ci vogliono dei titoli di studio e continui aggiornamenti e corsi, oltre che esperienza».

La società ferroviaria si è scusata nella mattinata di oggi per lo sgradevole episodio per «i comportamenti irrispettosi e offensivi» e ha affermato di stare svolgendo delle indagini sull’accaduto per confermare la veridicità di quanto detto dagli operatori. In una nota inviata dalla compagnia si può leggere: «Se gli approfondimenti confermeranno tali atteggiamenti, Trenitalia non mancherà di sanzionarli, come previsto dalle proprie norme interne. Ogni atteggiamento discriminatorio è bandito dalla cultura e dal codice etico di Trenitalia e non appartiene al costume, alla storia e alla sensibilità dell’azienda». È previsto, inoltre, un incontro con la Direzione Nazionale Passeggeri. Al momento i primi riscontri di Trenitalia confermano soltanto dei ritardi e difficoltà nel rilascio dei biglietti a Conegliano a causa anche a causa di una Carta Blu scaduta.

L’Associazione Italiana Persone Down è indignata e aspetta delle scuse e ha smentito quanto raccontato da Trenitalia sulla vicenda: «Sabato un operatore di Trenitalia della biglietteria di Conegliano si è rifiutato di emettere i biglietti ai nostri ragazzi, regolarmente in fila, perché secondo lui “lenti” e ha invitato la gente a passare facendo perdere loro il treno». «Abbiamo ancora molta strada da percorrere prima di arrivare a una vera e propria inclusione», ha detto a riguardo il presidente Giuseppe Capitanio, che propone inoltre a Trenitalia una sensibilizzazione degli interessati con un progetto ad hoc. Le persone con disabilità intellettiva hanno il diritto per legge di muoversi, prendere i mezzi pubblici e fare acquisti in piena autonomia. In attesa di ulteriori aggiornamenti si auspica che venga fatta luce sulla vicenda e che episodi simili non si verifichino più in futuro.

Vincenzo Nicoletti

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