La procura di Ivrea ha chiesto il rinvio a giudizio per 33 dei 39 indagati nel caso di morti connesse alla presenza di amianto negli stabilimenti della Olivetti. Tra i destinatari del provvedimento, firmato dai pm Laura Longo e Lorenzo Boscagli, ci sono: Carlo De Benedetti, Roberto Colaninno e Corrado Passera. Si procede per omicidio colposo.

L’inchiesta sulla presenza di amianto presso gli stabilimenti della famosa azienda si è concentrata sulla morte di quattordici persone e sulla grave patologia che ha colpito la quindicesima. Ad essere colpiti dalle malattie, ritenute di sospetta origine professionale (mesotelioma pleurico e mesotelioma peritoneale), sono stati lavoratori adibiti della fabbrica a svariate mansioni, come montaggio delle macchine per scrivere, manutenzione delle macchine utensili e verniciatura. Le fibre di amianto, secondo le indagini, erano presenti anche negli ambienti a causa delle condizioni dei locali, compresa la mensa del comprensorio di via Jervis, oltre che nel talco utilizzato per alcune operazioni.

Il rinvio a giudizio è stato chiesto anche per il fratello di Carlo De Benedetti ed i figli, che dagli anni ’70 a fine anni ’90 ricoprivano cariche dirigenziali. Per altri cinque indagati, invece, è stata inoltrata al Gip una richiesta di archiviazione, mentre un sesto è deceduto recentemente. Il Tribunale fisserà nelle prossime settimane l’udienza preliminare, durante la quale potranno essere presentate le richieste di costituzione di parte civile.

Ecco le dichiarazioni rilasciate dal portavoce di De Benedetti: “Preso atto della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura della Repubblica di Ivrea – basata su una tesi accusatoria ormai nota da tempo – l’ingegner Carlo De Benedetti, come dichiarato in più occasioni, insiste nel ribadire la propria estraneità ai fatti contestati e ha fiducia che di fronte al giudice per l’udienza preliminare possano essere chiariti i singoli ruoli e le specifiche funzioni svolte all’interno dell’articolato assetto aziendale di Olivetti“. Continua poi affermando: “La corposa indagine dei Pubblici Ministeri, che – si ricorda – deve essere ancora sottoposta al vaglio di un giudice, si basa su mere ipotesi, come dimostra il coinvolgimento di persone che non avevano alcuna responsabilità operativa nella società. L’ingegner De Benedetti ricorda ancora una volta che per quanto di sua competenza, nel periodo di permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato la massima attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca“.

Martina Barca

 

 

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