Giorno di fondamentale importanza ai fini dell’approvazione del decreto attuativo sulla riforma del lavoro e sul contratto a tutele crescenti: il Consiglio dei ministri ne ha, infatti, dato il via libera e il tutto dovrebbe verificarsi a partire dal primo marzo 2015.
Numerosi sono i cambiamenti previsti che, secondo il premier Renzi, daranno una vera e propria scossa al sistema legislativo, politico ed economico italiano. Lo stesso presidente del Consiglio stamattina ha, infatti, espresso la propria gioia twittando: ”Oggi è il giorno atteso da anni. Il JobsAct rottama i cococo cocopro vari e scrosta le rendite di posizione dei soliti noti #lavoltabuona”.
La rottamazione dei cococo e cocopro è solo uno dei provvedimenti previsti dal JobsAct ma quello di cui, chiaramente, si è discusso di più riguarda l’eliminazione dell’articolo 18, che consentirà alle imprese di non riassumere i lavoratori licenziati senza giusta causa; si vocifera che l’abrogazione dell’articolo 18 non riguarderà solo i licenziamenti individuali ma anche quelli collettivi. La notizia è stata accolta in maniera negativa dai sindacati che, attraverso le parole di Susanna Camusso, non hanno fatto altro che rimarcare la propria posizione avversa.
Ok definitivo anche per i nuovi ammortizzatori sociali: il Naspi prenderà il via a partire da maggio ed avrà una durata pari a 24 mesi per poi, dal 2017, scendere a 18. Rimarranno comunque esistenti il contratto di lavoro interinale ed il job-on-call, ossia il contratto a chiamata.
Numerose novità anche sul fronte della concorrenza e della liberalizzazione di alcune attività: nuovi interventi riguarderanno le farmacie, i notai ed i taxi. Sarà, infatti, permesso alle grandi catene farmaceutiche mondiali di penetrare il mercato italiano al fine di ridurre i prezzi di vendita, aumentando la competizione sugli stessi e favorendo, così, i risparmiatori. Per quanto riguarda i notai, categoria eccessivamente tutelata, la nuova norma darà la possibilità di non rivolgersi a questi per i piccoli atti di compravendita immobiliari al di sotto dei 100mila euro e per quelli che riguardano società semplificate. Previsti anche meno vincoli per le auto a noleggio (vedi caso Uber).
Fabio Palmiero