Segrate; Fonte immagine: Marta Scaccabarozzi Ufficio Stampa Official
Segrate; Fonte immagine: Marta Scaccabarozzi Ufficio Stampa Official

“Segrate” è il nuovo singolo di Mike Orange, cantautore lombardo proveniente dalla provincia di Milano, al confine con Bergamo. Registrato con la collaborazione di MPC Records e già disponibile su Youtube. Tale singolo fa parte di “Arancio”, EP che uscirà a breve.

Per chi non la conoscesse, Segrate è una provincia di Milano, per alcuni un po’ periferica a causa dei collegamenti urbani. Il brano rappresenta un salto nella vita provinciale tra emozioni e contraddizioni, voglia di ribellarsi ai soprusi e splendore delle piccole cose. Nell’incipit si descrive, con una poetica similitudine, la rapida e continua costruzione di palazzi e strade nel comune della città in netta opposizione alla vita e alle difficoltà dei cittadini. Si affrontano problematiche universali con la tipica leggerezza del cantautorato italiano che, tra rock, pop ed indie nostrano, rende piacevoli i temi più complessi catturando il cuore dell’ascoltatore.

Le esperienze musicali di Mike sono state molteplici. Egli è stato il frontman di Subgruppo Devasto fino al suo scioglimento, nel 2010, ed è il cantante e chitarrista dei SOCS, power trio bergamasco, con cui ha avuto l’opportunità di girare in tour per l’Italia. Questo nuovo progetto è nato, appunto, nel 2018 per dare voce ad una sensibilità diversa e profonda.

“Fuori da Segrate c’è una cava grande

in mezzo a delle case dove non abita nessuno

Ci costruiranno un altro palazzone di 6 piani

sarà bello avrà anche le finestre grandi”

Abbiamo intervistato Michele Arancio per conoscerlo meglio, capire quali sono state le sue origini e le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere questo brano. Di seguito la sua intervista;

Ciao Mike, la redazione di Libero Pensiero ti dà il benvenuto. Sappiamo che sei stato finalista di Sanremo Rock 2020 e del Festival di San Nolo 2019, ti diletti tra il rock e il pop, ma come nasce, nello specifico, questa tua passione per la musica?

« Ciao a tutti e grazie. La passione per la musica ce l’ho da quando sono bambino, già da piccolo mia mamma mi portava a cantare in un coro vicino a casa. Poi da lì le lezioni di chitarra, durante le medie ho suonato il clarinetto e poi da adolescente (16/17 anni) le prime band. Suonavamo punk-rock e tuttora suono in una band punk rock, i SOCS. Un paio di anni fa mi è venuta l’idea di tornare a scrivere qualcosa in italiano, che avesse un gusto più pop. »

A che età hai capito che questa passione poteva diventare il tuo lavoro?

« In realtà non è il mio lavoro quello di musicista. E dico, alla luce del periodo, fortunatamente. Faccio l’educatore in una cooperativa sociale di Milano. La musica è sempre stata una grande passione che mi ha portato a fare cose anche molto belle e importanti. »

Quali sono i generi che prediligi e/o i musicisti che nel corso della tua carriera ti hanno ispirato?

« Mi sono sempre piaciuti molto i Tre Allegri Ragazzi Morti. Li ascolto e li seguo da tanti anni, ho seguito tutte le tappe del loro percorso artistico. Per questo progetto credo siano loro la maggiore fonte d’ispirazione. Mi piace da sempre Battisti, ma credo sia comune a tantissime persone nel mondo. Ho sempre ascoltato tanto punk-rock, una delle mie band preferite sono gli Offspring. In generale però ascolto molte cose, la musica mi incuriosisce sempre molto e sono sempre in cerca di cose nuove da ascoltare. »

Il tuo brano “Segrate” incentra la vita in provincia e solleva le sue difficoltà, in particolare, la periferia di Milano. Com’è nata l’idea di scrivere un brano del genere? Cosa volevi comunicare con esso?

« Per lavoro passo tutti i giorni da Segrate, che è una Città alle porte di Milano. Principalmente volevo far corrispondere il paesaggio che descrivo all’inizio della canzone (i palazzoni, le cave) ad un’emozione. Il vuoto che alle volte può esserci nella provincia è dovuto al fatto che tutto intorno a noi continua a cambiare e non possiamo fare altro che adattarci alla situazione. Anche se un certo modo di vivere non ci piace e cerchiamo di essere alternativi. »

“Segrate” è il primo brano di “Arancio”. Quando è prevista la data di uscita degli altri brani?

« Il disco esce il 19 febbraio su tutte le piattaforme di streaming, in collaborazione con MPC Records. L’abbiamo registrato, mixato e masterizzato al Trai Studio di Inzago (MI) tra febbraio e settembre 2020. Hanno lavorato con me su questo progetto Giangiorgio Giallo alla batteria, Simone Mazzola al basso, Alberto Ubbiali alla chitarra e Dario Sorano alle tastiere. La copertina del disco è stata realizzata da Giorgio Barbieri. É un disco molto live, abbiamo voluto conservare la sensazione che stessimo per registrare un primo take in sala prove, che è un luogo che ci manca molto in questo periodo. Sono davvero contento che esca, in qualche modo questo è un punto di partenza per il futuro. »

Com’è stato lavorare a questo EP in tempo di Covid? La pandemia durante quest’anno ha colpito tantissimi settori. Qual è la tua opinione al riguardo per quel che concerne il mondo della musica e le varie decisioni prese dai molteplici DPCM?

« É stato lungo perché purtroppo abbiamo dovuto interrompere le registrazioni per via delle restrizioni. Questo EP doveva uscire a maggio dello scorso anno, poi dopo continui rinvii abbiamo posticipato l’uscita in questo periodo. Il mondo della musica, come tanti altri settori nell’industria culturale, ha subito uno stop forzato giustificato dalla gravità della situazione. É servito anche per riflettere su tante cose. Ora però sono preoccupato, e in generale sembra che la sensazione generale sia quella di paura. É davvero tanto tempo che è tutto fermo e bloccato e quando senti che anche i locali grossi non sanno se riapriranno, quando parli con amici che hanno sempre campato di musica fare altri mille lavori capisci che la situazione è al limite, se non è già grave. Spero che un momento come questo serva a far riflettere sul mondo della cultura nel nostro Paese, di solito è quando ti manca una cosa che ne riscopri la sua importanza. »

Cosa suggeriresti a tutti quei giovani che hanno un sogno musicale nel cassetto nel 2021?

« Non mi sento di suggerire nulla in particolare a nessuno di solito, però se dovessi parlare con un ragazzo che comincia ora a fare musica il consiglio che mi suggerirei di dargli è quello di sentirsi sempre libero di esprimersi. Di essere curioso e non stancarsi mai di esserlo, e di fare cose che danno soddisfazione, che poi sono quelle le esperienze che ti ricordi per tutta la vita. »

Marta Scaccabarozzi Ufficio Stampa Official

Sabrina Mautone

Sabrina Mautone
Sabrina Mautone nasce a Napoli il 18/05/96 e vive a Milano. Giornalista pubblicista laureata in Lingue Moderne presso la Federico II e specializzata in Comunicazione e Cooperazione Internazionale per Istituzioni ed Imprese presso l'Università Statale di Milano. Con un master post-lauream in Giornalismo Radio-Televisivo a Roma, lavora da freelancer e segue eventi in Italia e all'estero.

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