Eumans, Marco Cappato
Fonte immagine: larepubblica.it

A Parigi Marco Cappato, già eurodeputato ed esponente dell’Associazione Luca Coscioni, ci ha presentato il progetto di Eumans. Il movimento paneuropeo è un hub di iniziative popolari che mirano a farsi promotrici di un miglioramento della qualità della vita, dell’ambiente e della democrazia, rinvigorendo la cittadinanza europea.

All’orizzonte non vi sono elezioni e l’agenda non menziona l’acquisizione di seggi; esistono degli strumenti a disposizione dei cittadini per comunicare ai legislatori l’ingente necessità di diritti e le urgenze del nostro tempo. La storia ne conosce molteplici a livello locale, dalle antiche petizioni della Repubblica delle Sette Province Unite ai sempre più frequenti referendum italiani. Ciò è possibile anche a livello sovranazionale attraverso la democrazia partecipativa: 1 milione di cittadini, residenti in almeno un quarto degli Stati membri dell’Unione Europea, possono invitare la Commissione europea a presentare una proposta. Eumans incanala il diritto individuale e collettivo di iniziativa dei cittadini europei (ICE) nel perseguimento di questi obiettivi politici. Ne abbiamo parlato con Marco Cappato, di seguito l’intervista:

Lei ha detto che non si possono cambiare le cose soltanto quando si fa parte di una maggioranza. Ciò è, anzi, possibile a partire dalla società civile. Come fa Eumans a coinvolgerla ai fini di un cambiamento?

«Usando gli strumenti di iniziativa popolare: c’è lo strumento europeo di iniziativa dei cittadini europei e poi ci sono le azioni. Come ha fatto Greta Thunberg a portare con sé il mondo? È andata col cartello ogni venerdì davanti a scuola. Come ha fatto Edward Snowden a scoprire la realtà dell’utilizzo illegale dei dati da parte delle attività di Intelligence americana? Ha denunciato, lui che conosceva queste cose, questa realtà. Quindi, da una parte ogni persona è importante per portare avanti una determinata causa o obiettivo. Fabiano Antoniani voleva l’eutanasia ed è riuscito, attraverso l’azione pubblica, con la disobbedienza civile, ad arrivare pubblicamente ad ottenere quel diritto. La politica dei parlamenti è importante ma non è l’unico modo per cambiare le cose. C’è bisogno anche di una politica fatta attraverso la partecipazione popolare e la non-violenza.»

Una delle vostre due proposte è la Carbon Tax, chiaramente associata al tema del cambiamento climatico. In che modo contribuirebbe alla sostenibilità ambientale, incidendo sulla vita delle persone?

«È un tema su cui è enorme il divario tra quello che dice la scienza e quello che la politica sa fare. Ormai i dati sull’ampiezza e sulla gravità del fenomeno sono indiscutibili. C’è una grande mobilitazione mondiale ma non si capisce quali possano essere le soluzioni. Una di queste soluzioni è far pagare le emissioni di CO2, spostare le tasse dal lavoro al consumo delle risorse ambientali. Questo è un processo che può essere spinto attraverso un’iniziativa dei cittadini europei

Marco cappato eumans
Marco Cappato. Fonte: L’Espresso

A partire dalle proposte della società civile, Eumans può farsi promotore di una serie di attività e di iniziative da presentare alla Commissione Europea. Si doterà, quindi, di una commissione di esperti per valutare la pertinenza di queste proposte?

«Sì, oggi è un percorso abbastanza informale che abbiamo svolto con un rapporto diretto con degli esperti scienziati. Mano a mano che il lavoro sarà più strutturale dovremo definire delle competenze e, magari, definire un consiglio di esperti, che si riunisca e fornisca dei suggerimenti.»

In che rapporto si pone Eumans nei confronti della Scienza Aperta e dell’accessibilità ai dati?

«L’articolo 15 della Convenzione Internazionale sui diritti economico, sociali e culturali delle Nazioni Unite prevede il diritto a beneficiare dei risultati del progresso scientifico come un diritto umano fondamentale. Noi stiamo facendo un’azione per far rispettare questo diritto, definirlo in modo chiaro e per applicarlo a tanti temi, come l’open access alla scienza e le nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale e la modificazione del genoma. Stiamo cercando di sensibilizzare le delegazioni nazionali e l’UNESCO a dare forza a questo strumento.»

Qual è l’obiettivo a lungo termine di Eumans? Come pensa di rafforzare la cittadinanza europea?

«Vorremmo che i cittadini che condividono un’urgenza possano lavorare per ottenerla, rispondere a quell’urgenza, indipendentemente dal fatto di essere italiani, francesi, portoghesi, polacchi, etc. E senza dover passare necessariamente da organizzazioni nazionali di raccolta del consenso. Un cittadino europeo che condivide l’idea della conversione ecologica del fisco può agire direttamente, senza il bisogno di passare attraverso i propri parlamenti nazionali. È un esercizio della cittadinanza europea per rispondere alle urgenze dei cittadini».

Sara C. Santoriello

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