Come quando, calato il sipario a fine spettacolo, ci si chiede cosa mai stia accadendo nel retroscena, è altrettanto difficile non domandarsi cosa scorra al di sotto dei numerosi strati storici di una città, ventre d’arte. Nel caso del capoluogo campano, il percorso è ben preciso e delineato: imperdibile nel suo genere, si rivelano gli arcani misteri di Napoli sotterranea.

Nasce come un progetto di rivalutazione e scoperta per un’Atlantide sommersa ma non perduta: da oltre 30 anni, dunque, l’Associazione Napoli sotterranea promuove un anacronistico iter storico.

Partecipare significa sfidare la legge del tempo, saltare di epoca in epoca, portare a termine un viaggio lungo secoli che parte dalla preistoria, fa tappa nella lontana Ellade e pianta bandiera ai tempi moderni, districandosi tra cisterne e cunicoli ad oltre 40 mt di profondità.

Punto di ritrovo e di partenza è Piazza San Gaetano 68, in pieno centro.

Addentrandosi nel percorso, riguardo agli scavi, i primi ritrovamenti risalgono a circa 5000 anni fa. I cunicoli, decisamente postumi, sono opera dei greci che necessitavano di imponenti quantità di tufo per poter costruire templi e cinta murarie. Riuscirono a fondare la loro Neapolis, ricavando anche degli spazi adeguati alla disposizione di ipogei funerari.
I grandi cambiamenti, però, portano la firma dell’urbanistica romana: furono inserite gallerie e venne pensata un’intricata rete di acquedotti per far defluire l’acqua proveniente dalla sorgenti del Serino. In epoca augustea, la struttura fu ampliata per poter arrivare ad alimentare la Piscina mirabilis, oasi rigenerativa della flotta romana. La rete idraulica, per diversi secoli unica fonte d’acqua di abitazioni e fontane, dovette essere ampliata  per sostenere lo sviluppo dell’assetto urbano. Dunque nel XVI secolo, sotto disposizione del nobile Cesare Carmignano, si costruì un secondo acquedotto. Gli scavi furono accantonati nel XX secolo: 2.000.000 m² di cunicoli  sotterranei venivano lasciati al caso che dovette fronteggiare, però, le dure esigenze della Seconda Guerra Mondiale. Durante lo scontro, infatti, la rete sotterranea venne riadattata a rifugio antiaereo: ogni angolo illuminato e reso agile affinché decine di persone potessero entrarvi e sperare nella salvezza. Ancora oggi resistono in buone condizioni le testimonianze di quelle vite, capovolte e speranzose che, un giorno, il sottosuolo avesse potuto regalare loro, di nuovo, la luce del sole. Resti di arredamento, graffiti e oggetti perduti: Napoli sotterranea è la prova di un impensabile loco che è dovuto crescere e diventare un’accogliente certezza.

D’altronde la forza di una buona struttura è nelle fondamenta e Napoli ha cura delle proprie.

ventre - Napoli - sotterranea

A termine dell’escursione di Napoli sotterranea, i visitatori saranno accompagnati per conoscere meglio la storia che i cunicoli raccontano a gran voce. Eco di secoli passati, persistono i resti del Teatro Greco-Romano, meglio conosciuto come Teatro di Nerone che, a partire dal XV secolo, fu inglobato nelle abitazioni di via Anticaglia. Dopo aver varcato la soglia di una caratteristica abitazione napoletana, il teatro si svelerà e, con esso, i camerini privati del noto imperatore.

Sempre al termine del percorso sotterraneo, si apriranno al pubblico i locali del Museo della Guerra che, dal 2008, preservano resti e documenti relativi alla Seconda Guerra mondiale, per un lasso di tempo che va dal giugno del 1940 al settembre del 1943.  Tutto ciò che resta dei bombardamenti, delle barbarie belliche, di inaspettate esplosioni come quella della nave mercantile Caterina Costa; ma anche per non dimenticare la coraggiosa resistenza di una città sotto assedio, memoria delle quattro giornate di Napoli. Rassegna storica, intensa ed empatica, di colpe e sconfitte, che parte dal sottosuolo e torna verso il cielo, campo minato di insensate schermaglie.

Doverosa e immancabile tappa sono gli Orti Ipogei: la vita a 35 m di profondità. Il progetto nasce in concomitanza dell’EXPO 2015 Milano, incentrato sull’alimentazione del Pianeta Terra. Un’idea, ad un primo sguardo, innaturale ma che si adopera per una longeva coltivazione, lontana da fattori atmosferici dannosi e dallo smog cittadino, che nutre il cuore della città e dal ventre di Napoli trae respiro.

E per i più infaticabili, Napoli sotterranea incontra l’arte e stupisce ancora. All’ingresso si trova lo spazio Co.R.E. : la gallery che promuove mostre in chiave moderna e contemporanea, completamente gratuita.

Perché perdersela? Piuttosto perdercisi.

Dal sito ufficiale è possibile avere maggiori informazioni su orari e tariffe.

Pamela Valerio

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